2009-06-12 12:04:21

I vescovi del Paraguay: garantire le istituzioni democratiche e il bene comune


“I vescovi del Paraguay rispettano e difendono le istituzioni democratiche della Repubblica e i poteri legittimamente costituiti”: è quanto ha affermato, ieri, in una breve dichiarazione, il presidente della Conferenza episcopale paraguayana, l’arcivescovo di Asunción, Eustaquio Pastor Cuquejo Verga, che in questo modo ha voluto chiarire quanto pubblicato dalla stampa locale nei giorni scorsi. Alcune testate avevano riferito che mons. Mario Melanio Medina Salinas, vescovo di San Juan Bautista de las Misiones, avrebbe invitato ad una mobilitazione dei cittadini contro il Congresso nazionale che recentemente ha preso alcune decisioni in contrasto col presidente Fernando Lugo. In realtà – sottolinea mons. Cuquejo Verga – “i vescovi rifiutano qualsiasi incitamento alla violenza e qualsiasi altra iniziativa che abbia per scopo la rottura dell’istituzionalità democratica”. “I pastori della Chiesa cattolica – aggiunge il presule - ribadiscono il loro impegno in favore della vita e dei diritti fondamentali della persona umana, fatta ad immagine e somiglianza di Dio, e perciò assumono la missione di promuovere sempre la pace e l’armonia fra tutti gli abitanti del Paese”. D’altra parte, il presidente dell’Episcopato chiama “i poteri pubblici a promuovere e lavorare in favore del bene comune” e, citando il catechismo della Chiesa cattolica, ricorda che questo bene “implica la pace, e cioè, la stabilità e la sicurezza di un ordine giusto”. Ciò comporta – afferma mons. Cuquejo Verga - che “l’autorità sia in grado di garantire, tramite mezzi onesti, la sicurezza della società e quella dei suoi membri. Il bene comune dà fondamento alla legittima difesa individuale e collettiva”. Nello stesso tempo i vescovi paraguayani hanno voluto anche ribadire di non aver assunto alcuna responsabilità nell’amministrazione di fondi statali da utilizzare nella realizzazione di alcuni progetti sociali del governo, come proposto dal presidente Fernando Lugo. Si chiede pertanto alle autorità di governo di precisare la questione in modo univoco e definitivo, mettendo fine alla ridda di voci che invece vorrebbero far apparire la Chiesa impegnata nell’amministrazione del cosiddetto “Programma Tekoporâ”. (A cura di Luis Badilla)







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