2009-06-12 12:22:15

Corpus Domini. Il Papa: rinnovare la fede nell'Eucaristia contro i rischi di secolarizzazione anche all'interno della Chiesa


“L’Eucaristia, rinnovando il sacrificio della Croce, ci rende capaci di vivere fedelmente la comunione con Dio”: così il Papa nella Messa per la Solennità del Corpus Domini celebrata ieri sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Al termine del rito, Benedetto XVI ha guidato la processione verso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Il servizio di Benedetta Capelli:RealAudioMP3

Il Cenacolo, la Pasqua celebrata da Gesù con i discepoli, “l’istituzione dell’Eucaristia come anticipazione e accettazione da parte di Gesù della sua morte”. Sono le immagini evocate da Benedetto XVI per spiegare il “Sacrificio eucaristico” che si rinnova nelle parole: “Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue ”. Un sacrificio nel quale si “realizza l’espiazione dei peccati” ma che si completa nella nuova alleanza, confermata “non con sacrifici di animali” bensì con il suo sangue, divenuto “sangue della nuova alleanza”. Gesù è “mediatore” di un nuovo patto, “al tempo stesso – aggiunge il Papa – vittima degna di Dio perché senza macchia, e sommo sacerdote che offre se stesso, sotto l'impulso dello Spirito Santo, ed intercede per l’intera umanità”:
 
“La Croce è pertanto mistero di amore e di salvezza, che ci purifica la coscienza dalle 'opere morte', cioè dai peccati, e ci santifica scolpendo l’alleanza nuova nel nostro cuore; l’Eucaristia, rinnovando il sacrificio della Croce, ci rende capaci di vivere fedelmente la comunione con Dio”.
 
Il Papa ha ricordato come Dio plasma il suo popolo, “l’unico Corpo di Cristo, grazie alla nostra sincera partecipazione alla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia”:
 
“Nutriti di Cristo, noi, suoi discepoli, riceviamo la missione di essere 'l’anima' di questa nostra città fermento di rinnovamento, pane 'spezzato' per tutti, soprattutto per coloro che versano in situazioni di disagio, di povertà e di sofferenza fisica e spirituale. Diventiamo testimoni del suo amore”.
 
Ai sacerdoti Benedetto XVI ha chiesto di “essere Eucaristia”, "degni ministri del Cristo e testimoni della sua gioia":
 
“E’ ciò che i fedeli attendono dal sacerdote: l’esempio cioè di una autentica devozione per l’Eucaristia; amano vederlo trascorrere lunghe pause di silenzio e di adorazione dinanzi a Gesù come faceva il santo Curato d’Ars, che ricorderemo in modo particolare durante l’ormai imminente Anno Sacerdotale. San Giovanni Maria Vianney amava dire ai suoi parrocchiani: ‘Venite alla comunione … E’ vero che non ne siete degni, ma ne avete bisogno’”.
 
Poi ha ricordato il senso della celebrazione: il rinnovo della “nostra fede nella reale presenza di Cristo nell’Eucaristia”:
 
“Non bisogna dare per scontata questa fede! C’è oggi il rischio di una secolarizzazione strisciante anche all’interno della Chiesa, che può tradursi in un culto eucaristico formale e vuoto, in celebrazioni prive di quella partecipazione del cuore che si esprime in venerazione e rispetto per la liturgia”.
 
Con “il pane della vita eterna”, “il cielo – ha proseguito il Pontefice - viene sulla terra, il domani di Dio si cala nel presente e il tempo è come abbracciato dall’eternità divina”. Al termine della Messa Benedetto XVI ha guidato la tradizionale processione eucaristica verso Santa Maria Maggiore invocando Gesù di purificare “questo mondo dal veleno del male, della violenza e dell’odio che inquina le coscienze” e a purificarlo con la potenza del suo amore misericordioso. Il Papa ha elevato infine la sua preghiera a Maria, donna “eucaristica” in tutta la sua vita.







All the contents on this site are copyrighted ©.