2009-06-11 14:08:17

Stasera la Messa di Benedetto XVI nella solennità del Corpus Domini e la processione verso Santa Maria Maggiore


Benedetto XVI celebrerà questa sera alle 19, nella Basilica Lateranense, la Messa nella solennità del Corpus Domini, che sarà seguita al termine dalla processione lungo Via Merulana fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove migliaia di fedeli hanno partecipato alle tradizionali 40 ore di adorazione in preparazione alla festa liturgica. La solennità odierna si lega quest'anno in modo particolare ai preparativi per il prossimo Congresso eucaristico nazionale italiano, che si svolgerà ad Ancona dal 4 all'11 settembre 2011: proprio martedì scorso si è insediato nell’arcidiocesi marghigiana il comitato organizzativo. Lo stesso arcivescovo di Ancona, mons. Edoardo Menichelli sottolinea questo legame, al microfono di Fabio Colagrande:RealAudioMP3

R. - Siamo di fronte ad un evento che aiuta tutta la Chiesa a ri-centrare tutta la sua vita nel mistero che la fonda, che la anima, che la santifica, che appunto è l’Eucaristia. Sono lieto di fare questo colloquio con voi nel giorno in cui nella Città del Vaticano si celebra la festa del Corpus Domini. E allora, questa festa deve diventare occasione, ancora una volta, perché tutti i discepoli di Cristo si mettano in uno stato di adorazione del mistero dell’Eucaristia e rinnovino non solo la fede, ma anche ne riprendano tutta l’efficacia spirituale, salvifica e anche tutta la forza comunionale. Guardando al Congresso eucaristico, tutto questo l’abbiamo pensato in due modalità. Innanzitutto, nel tema del Congresso eucaristico, che è stato riassunto nella parola presa dal capitolo VI di San Giovanni: “Signore, da chi andremo?”. Mi pare che questo sia il grido di tutti noi, il grido della Chiesa che senza Gesù Cristo perde la sua identità, perde la sua forza, senza l’Eucaristia perde il senso del suo esistere. Ma “Signore da chi andremo?” è anche il grido di tutta l’umanità, in questa sorta di confusione che sperimentiamo ogni giorno riguardo ai grandi valori della vita, riguardo agli aspetti etici del vivere, rispetto - anche - alle tante ferite, alle tante sofferenze. “Signore, da chi andremo?” è il grido di speranza dell’umanità. Tutto questo il Congresso lo vuole dispiegare sul versante della vita quotidiana, cioè se l’Eucaristia non cala nella vita quotidiana, se essa non diventa impegno di santità, forza nel servizio, se essa non diventa elemento e forza di comunione, non diventa anima e forza della missione, è ovvio che l’Eucaristia perderebbe il suo significato.
 
D. - La festa del Corpus Domini, il Congresso eucaristico nazionale che si sta avvicinando sono occasioni per attingere al mistero eucaristico nuova luce, nuova energia. Forse è il caso davvero che questa "sosta" eucaristica diventi ancora più centrale nella nostra vita?
 
R. - In questa giornata in cui la Chiesa celebra la festa del Corpus Domini c’è uso di fare quella che si chiama la “processione”, direi la processione più grande e solenne che noi abbiamo. Mi pare bello che questa processione possa sviluppare un’idea. Noi generalmente siamo stati abituati a dire che Gesù nell’Ecaristia, posto nel tabernacolo, è “il Divin prigioniero” - una volta si diceva così. A me pare, invece, che la processione, cioè questo portare Cristo per le strade là, dove l’umanità vive, soffre, spera, abbia un significato molto bello: far sì che l’Eucaristia diventi l’anima vera della vita. Per cui le speranze, le delusioni, i problemi, le tragedie, le gioie, i problemi di ogni giorno debbono essere illuminati, santificati, sorretti da questa compagnia del Risorto, del Vivente, che è presente in un modo misterioso sotto le specie del pane e del vino.







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