Richiesta un’indagine urgente sul sequestro di bambini in Sri Lanka
Gruppi paramilitari sostenuti dal governo dello Sri Lanka stanno sequestrando minori
nei campi di rifugiati e nella città di Vavuniya, nel nord del Paese. E’ quanto ha
denunciato la Coalition to Stop the Use of Child Soldiers. L'organizzazione ha anche
lodato l'iniziativa dell'Ufficio Onu del rappresentante speciale del Segretario generale
su Bambini e Conflitti Armati di mandare un inviato speciale nello Sri Lanka per indagare
su questi e altri abusi sui bambini. “L'ultima fase dei combattimenti nello Sri Lanka
ha avuto un impatto catastrofico sui bambini. La visita dell'inviato speciale deve
essere compiuta senza indugi”, ha detto la direttrice della Coalizione, Victoria Forbes
Adam. L'inviato deve disporre di tutto il sostegno necessario per svolgere una valutazione
indipendente della situazione e identificare quali misure bisogna prendere per difendere
i bambini dagli abusi. Deve anche indagare sulla dimensione dell'impatto del disastro
umanitario. L'organizzazione – rende noto l’agenzia Zenit - ha ricevuto rapporti contrastanti
relativi a sequestri di minori di 18 anni, fuori e dentro i campi di sfollati a Vavuniya,
e sul reclutamento di bambini da parte di gruppi paramilitari nei distretti orientali
di Batticaloa e Trincomalee. I gruppi paramilitari apparentemente non possono accedere
ai campi di sfollati di Vavuniya. Ad ogni modo, sono stati sequestrati dei bambini.
I motivi del rapimento non sono chiari. Alcuni potrebbero essere stati portati via
per la loro presunta relazione con il gruppo ribelle tamil, altri sono stati rapiti
per chiedere un riscatto. L'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite
ha dichiarato lo scorso 18 maggio che le restrizioni all'accesso ai campi di Vavuniya
stanno ostacolando la possibilità di controllare la situazione. (A.L.)