Le celebrazioni alla Cattolica di Roma a 50 anni dalla scomparsa del fondatore, padre
Agostino Gemelli. Intervista col prof. Antonio Cicchetti
E’ stata una mattina di grandi celebrazioni all’Università Cattolica di Roma, nel
ricordo del fondatore dell’ateneo, padre Agostino Gemelli. Un convegno internazionale,
dal titolo “Sfidare il futuro guardando il passato”, ha ricordato i 50 anni dalla
scomparsa - avvenuta il 15 luglio 1959 - del celebre religioso e medico, al quale
è stata dedicata una mostra nella hall del Policlinico. A prendere la parola,
tra gli altri, è stato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione
per i vescovi, che ha ricordato la dedizione con cui padre Gemelli curava i malati
“facendo molte volte - ha detto - quello che gli infermieri, che erano soldati, non
sapevano fare o facevano con ripugnanza”. Durante la mattina è stato presentato anche
il libro-intervista di Cristina Stillitano - “Il Gemelli. Dal sogno di un Francescano
all’ospedale del futuro” - che raccoglie le parole del prof. Antonio Cicchetti,
direttore amministrativo dell’Università Cattolica di Roma. Eliana Astorri lo
ha intervistato :
R. - Certamente,
già negli anni Trenta, padre Gemelli inseguiva questo sogno che lui definiva il “sogno
dell’anima mia”, quello di fare una Facoltà di medicina, che poi negli anni si è aperto
alla soluzione di una Facoltà di medicina a Roma. Non dimentichiamo che l’Università
cattolica nasce a Milano e la facoltà di Medicina, invece, nasce a Roma sotto la volontà
di due Papi, prima della guerra e poi dopo la guerra. E’ stato un sogno, quindi, lungamente
maturato che poi ha iniziato il vero cammino nel 1958.
D.
- Cosa dovevano avere di diverso i medici che si sarebbero poi formati alla Cattolica?
R.
- Di diverso non dovevano avere niente: dovevano credere negli ideali, essere in sintonia
con essi. D’altro canto, l’Università cattolica è un’università di tendenza: c’è un
aggettivo scritto in maniera molto chiara e pertanto è il tipo di formazione che conta,
insieme alla predisposizione. E’ questo che da sempre l’Università cattolica - non
solo a Medicina ma in tutte le facoltà che ha in giro per l’Italia - persegue come
obiettivo.
D. - Dottor Cicchetti, padre Agostino
Gemelli non vide la realizzazione del suo sogno?
R.
- No, il sogno lui l’aveva in mente, perché morì nel ’59. Però lanciò il progetto,
fece iniziare i lavori della Facoltà attraverso la costruzione degli Istituti biologici,
il progetto originario, quello che ha dato l’impulso. Fece approvare il piano al Consiglio
superiore della Pubblica istruzione, il piano della Facoltà. Questo fu opera sua,
prima di morire, nell’anno che intercorse fra l’avvio ufficiale, dopo il 1958, e la
sua morte, avvenuta un anno dopo. (Montaggio a cura di Maria Brigini)