2009-06-11 14:59:57

Le celebrazioni alla Cattolica di Roma a 50 anni dalla scomparsa del fondatore, padre Agostino Gemelli. Intervista col prof. Antonio Cicchetti


E’ stata una mattina di grandi celebrazioni all’Università Cattolica di Roma, nel ricordo del fondatore dell’ateneo, padre Agostino Gemelli. Un convegno internazionale, dal titolo “Sfidare il futuro guardando il passato”, ha ricordato i 50 anni dalla scomparsa - avvenuta il 15 luglio 1959 - del celebre religioso e medico, al quale è stata dedicata una mostra nella hall del Policlinico. A prendere la parola, tra gli altri, è stato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi, che ha ricordato la dedizione con cui padre Gemelli curava i malati “facendo molte volte - ha detto - quello che gli infermieri, che erano soldati, non sapevano fare o facevano con ripugnanza”. Durante la mattina è stato presentato anche il libro-intervista di Cristina Stillitano - “Il Gemelli. Dal sogno di un Francescano all’ospedale del futuro” - che raccoglie le parole del prof. Antonio Cicchetti, direttore amministrativo dell’Università Cattolica di Roma. Eliana Astorri lo ha intervistato :RealAudioMP3

R. - Certamente, già negli anni Trenta, padre Gemelli inseguiva questo sogno che lui definiva il “sogno dell’anima mia”, quello di fare una Facoltà di medicina, che poi negli anni si è aperto alla soluzione di una Facoltà di medicina a Roma. Non dimentichiamo che l’Università cattolica nasce a Milano e la facoltà di Medicina, invece, nasce a Roma sotto la volontà di due Papi, prima della guerra e poi dopo la guerra. E’ stato un sogno, quindi, lungamente maturato che poi ha iniziato il vero cammino nel 1958.

 
D. - Cosa dovevano avere di diverso i medici che si sarebbero poi formati alla Cattolica?

 
R. - Di diverso non dovevano avere niente: dovevano credere negli ideali, essere in sintonia con essi. D’altro canto, l’Università cattolica è un’università di tendenza: c’è un aggettivo scritto in maniera molto chiara e pertanto è il tipo di formazione che conta, insieme alla predisposizione. E’ questo che da sempre l’Università cattolica - non solo a Medicina ma in tutte le facoltà che ha in giro per l’Italia - persegue come obiettivo.

 
D. - Dottor Cicchetti, padre Agostino Gemelli non vide la realizzazione del suo sogno?

 
R. - No, il sogno lui l’aveva in mente, perché morì nel ’59. Però lanciò il progetto, fece iniziare i lavori della Facoltà attraverso la costruzione degli Istituti biologici, il progetto originario, quello che ha dato l’impulso. Fece approvare il piano al Consiglio superiore della Pubblica istruzione, il piano della Facoltà. Questo fu opera sua, prima di morire, nell’anno che intercorse fra l’avvio ufficiale, dopo il 1958, e la sua morte, avvenuta un anno dopo. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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