2009-06-11 14:52:19

Il segretario dei vescovi italiani su povertà, equità sociale ed immigrazione


La globalizzazione fa emergere anche dolorose e dirompenti conseguenze nel tessuto sociale, segnato dal “dilagare della disoccupazione, da flussi migratori di massa e dall’emarginazione di coloro che non sono attrezzati, professionalmente od economicamente, ad affrontare un cambiamento così vasto e rapido”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, intervenendo stamani a Siena al 21.mo Congresso nazionale delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di risparmio spa organizzato dall’associazione Acri. La globalizzazione – ha aggiunto mons. Crociata – è un fenomeno “che mette a dura prova le strutture pubbliche e il sistema del welfare che i nostri ordinamenti hanno faticosamente costruito nel tempo”. L’associazione Acri, che rappresenta le Casse di Risparmio spa e le Fondazioni bancarie, costituisce secondo il segretario generale della Cei un elemento fondamentale nella costruzione e nello sviluppo del tessuto comunitario. “E’ con lo stesso spirito – ha spiegato mons. Crociata le cui parole sono state riprese dal Sir – che la Chiesa italiana ha deciso di costituire un fondo di garanzia per le famiglie numerose in difficoltà, avvalendosi del concorso operativo dell’Associazione bancaria italiana”. L’intervento promosso dalla Cei a livello nazionale non è isolato: “negli ultimi anni – ha detto mons. Crociata – abbiamo assistito in tutto il Paese ad un fiorire inarrestabile di iniziative e progetti ecclesiali che, nelle singole diocesi e a livello regionale, hanno cercato di rispondere in maniera efficace ai bisogni via via emergenti”. Sono nuove forme di prossimità e di solidarietà – ha affermato – frutto dell’intelligenza e della carità, che si aggiungono “ai numerosi servizi ormai stabili, come i centri di ascolto, i fondi antiusura, le iniziative per le emergenze familiari, il microcredito”. Sono il segno della vitalità delle nostre comunità cristiane che radicate nella carità – ha osservato mons. Crociata - sanno esprimere “solidarietà a chi ha più bisogno di aiuto, mobilitandosi in maniera straordinaria e commovente di fronte a eventi drammatici, come nel caso del recente terremoto in Abruzzo”. Il segretario generale della Cei ha sottolineato infine che il compito per il futuro è quello di “preservare l’equità nel rapporto tra le generazioni, aiutando le comunità a riscoprire le proprie radici”. (A.L.)







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