Il segretario dei vescovi italiani su povertà, equità sociale ed immigrazione
La globalizzazione fa emergere anche dolorose e dirompenti conseguenze nel tessuto
sociale, segnato dal “dilagare della disoccupazione, da flussi migratori di massa
e dall’emarginazione di coloro che non sono attrezzati, professionalmente od economicamente,
ad affrontare un cambiamento così vasto e rapido”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata,
segretario generale della Conferenza episcopale italiana, intervenendo stamani a Siena
al 21.mo Congresso nazionale delle Fondazioni di origine bancaria e delle Casse di
risparmio spa organizzato dall’associazione Acri. La globalizzazione – ha aggiunto
mons. Crociata – è un fenomeno “che mette a dura prova le strutture pubbliche e il
sistema del welfare che i nostri ordinamenti hanno faticosamente costruito nel tempo”.
L’associazione Acri, che rappresenta le Casse di Risparmio spa e le Fondazioni bancarie,
costituisce secondo il segretario generale della Cei un elemento fondamentale nella
costruzione e nello sviluppo del tessuto comunitario. “E’ con lo stesso spirito –
ha spiegato mons. Crociata le cui parole sono state riprese dal Sir – che la Chiesa
italiana ha deciso di costituire un fondo di garanzia per le famiglie numerose in
difficoltà, avvalendosi del concorso operativo dell’Associazione bancaria italiana”.
L’intervento promosso dalla Cei a livello nazionale non è isolato: “negli ultimi anni
– ha detto mons. Crociata – abbiamo assistito in tutto il Paese ad un fiorire inarrestabile
di iniziative e progetti ecclesiali che, nelle singole diocesi e a livello regionale,
hanno cercato di rispondere in maniera efficace ai bisogni via via emergenti”. Sono
nuove forme di prossimità e di solidarietà – ha affermato – frutto dell’intelligenza
e della carità, che si aggiungono “ai numerosi servizi ormai stabili, come i centri
di ascolto, i fondi antiusura, le iniziative per le emergenze familiari, il microcredito”.
Sono il segno della vitalità delle nostre comunità cristiane che radicate nella carità
– ha osservato mons. Crociata - sanno esprimere “solidarietà a chi ha più bisogno
di aiuto, mobilitandosi in maniera straordinaria e commovente di fronte a eventi drammatici,
come nel caso del recente terremoto in Abruzzo”. Il segretario generale della Cei
ha sottolineato infine che il compito per il futuro è quello di “preservare l’equità
nel rapporto tra le generazioni, aiutando le comunità a riscoprire le proprie radici”.
(A.L.)