I vescovi irlandesi esortati dal Papa a stabilire la verità sugli abusi ai minori.
L’impegno dell’episcopato a garantire che sia fatta giustizia
Vergogna, umiliazione e pentimento: sono i sentimenti espressi dall’episcopato irlandese
per gli abusi compiuti sui minori nelle scuole rette da istituzioni cattoliche. In
un comunicato diffuso, ieri, al termine dell’assemblea estiva della conferenza episcopale
d’Irlanda, i vescovi sottolineano la ferma volontà di Benedetto XVI affinché venga
stabilità la verità e sia fatta giustizia per tutti. Proprio in queste ore, prende
il via nel parlamento irlandese la discussione sul “Rapporto Ryan”, documento pubblicato
il 20 maggio scorso che ha messo in luce gli abusi perpetrati sui minori da sacerdoti
e religiosi cattolici. Il servizio di Alessandro Gisotti: Gli
abusi sui minori, evidenziati dal Rapporto Ryan, “rappresentano un grave tradimento
della fiducia riposta nella Chiesa, per questo chiediamo perdono”: è quanto si legge
nel comunicato dei vescovi irlandesi al temine della loro assemblea estiva. Documento
nel quale i presuli esprimono “profonda tristezza” per i “crimini odiosi perpetrati
contro i più innocenti e i più deboli”, con il pretesto del missione di Gesù Cristo.
La nota ricorda il recente incontro con Benedetto XVI, in Vaticano, del cardinale
SeánBrady, presidente della Conferenza episcopale irlandese, e dell’arcivescovo
di Dublino, Diarmuid Martin. Il Papa, afferma il comunicato, ha ribadito quanto sia
urgente che tutti i vescovi si impegnino affinché venga stabilita la verità dei fatti
e venga assicurata la giustizia per tutti. Dal Pontefice anche l’esortazione a verificare
che le misure messe in atto affinché gli abusi non si verifichino più siano pienamente
applicate. Il Papa chiede inoltre ai presuli che la Chiesa irlandese faccia il possibile
per lenire le ferite delle vittime. “Proviamo vergogna, siamo
umiliati e chiediamo scusa - ribadiscono i presuli - se il nostro popolo si è allontanato
così tanto dai propri ideali cristiani”. Esprimono dunque l’auspicio di lavorare assieme
alle vittime per aiutare quanti hanno subito degli abusi e chiedono a tutti i fedeli
di pregare per coloro che hanno sofferto. Nel comunicato si ricorda inoltre l’importante
appuntamento del 50.mo Congresso eucaristico internazionale, che si terrà in Irlanda
nel 2012. All’assemblea dei presuli ha partecipato anche l’arcivescovo Piero Marini,
presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. Mons.
Marini, si legge nella nota, ha affermato che il Congresso di Dublino sarà un segno
di fede e carità e un’occasione di pellegrinaggio per i fedeli di tutto il mondo.
Il Congresso Eucaristico, è l’augurio dei vescovi, servirà ad approfondire la fede
nell’Eucaristia e la comprensione della sua incidenza nella vita di ogni giorno. Sempre
ieri, si è tenuta a Dublino una marcia silenziosa delle vittime degli abusi con centinaia
di partecipanti. Un’iniziativa alla quale hanno preso parte anche rappresentanti dell’arcivescovado
di Dublino. Il servizio di Enzo Farinella:
E’ stata
la marcia delle emozioni più che la marcia della protesta. Centinaia di persone sono
sfilate in silenzio in piena solidarietà con le vittime di abusi fisici, psichici
e sessuali da parte di uomini e donne consacrati, che non avrebbero mai dovuto agire
come hanno fatto e per i quali non ci sono attenuanti o scuse di alcun genere. La
cultura che ha permesso un simile agire viene oggi rigettata da tutti. Uno striscione
di dimostranti asseriva: “Prendiamoci cura di tutti i bambini della nazione ugualmente”.
In queste parole, più che inutile recriminazione, c’è la visione di un futuro più
equo per le vittime e per i futuri attori della nostra storia. Oggi, il parlamento
irlandese inizia due giorni di dibattito su quanto è accaduto negli anni dell’abuso,
perché non si debba mai più ripetere una simile azione.