Pakistan: si intensifica l’impegno dei cristiani in aiuto degli sfollati dello Swat
I cristiani del Pakistan hanno messo in campo le loro risorse, l’esperienza e le capacità
per venire incontro alla drammatica situazione degli sfollati della valle di Swat,
nella Provincia della Frontiera di Nordovest. Oltre due milioni di persone sono fuggite
dall’area, teatro di conflitto fra i militanti talebani e l’esercito regolare del
Pakistan. Come apprende l’agenzia Fides dalla Chiesa locale, la Caritas Pakistan ha
monitorato la situazione nei campi profughi che “sono sovraffollati, in condizioni
igieniche precarie, mentre il caldo torrido di oltre 50° creerà ulteriori problemi”,
ha detto Eric Dayal, coordinatore dell'organizzazione caritativa locale. La Caritas
ha concentrato i suoi aiuti sugli oltre 150mila rifugiati nell’area di Mardan, allestendo
tendopoli, assicurando cibo, acqua a assistenza medica. Inoltre, grazie al contributo
delle Caritas di Stati Uniti, Svizzera e Irlanda, sono state raggiunte con aiuti anche
comunità e villaggi a Peshawar, Swabi, Abbotabad, Manshera, concentrandosi sui bisogni
di donne e bambini, i più vulnerabili all’emergenza. Attualmente i campi profughi
allestiti dalle autorità, in collaborazione con le Ong, sono 27 in sei differenti
distretti vicini alla valle di Swat. I volontari cristiani portano assistenza alla
popolazione che è in maggioranza musulmana, senza alcuna preferenza o discriminazione.
Fra i profughi vi sono anche parte dei 100mila cristiani presenti nella Provincia
della Frontiera di Nordovest. Le organizzazioni cattoliche stanno anche provvedendo
a organizzare un servizio di istruzione per bambini e ragazzi, dato che l’emergenza
e la permanenza nei campi profughi, potrebbero protrarsi per alcuni mesi. La Commissione
nazionale “Giustizia e Pace” dei vescovi pakistani, inoltre, cerca di assistere anche
i profughi cristiani che hanno trovato rifugio nelle città di Islamabad e Rawalpindi,
mettendo a loro disposizione case di accoglienza. “I profughi cristiani sono preoccupati
e impauriti per l’avanzata dei talebani”, raccontano a Fides i volontari. I rappresentanti
delle Chiese cristiane in Pakistan hanno di recente diffuso e portato all’attenzione
delle autorità civili un Rapporto sulla violenza ai danni delle minoranze religiose
nel mondo, pubblicato dall’associazione “Minority Rights Group International”. Secondo
il Rapporto, il Pakistan è fra i paesi dove tale violenza è forte ed estesa, con Somalia,
Sudan, Afganistan, Iraq, Myanmar, Congo. Attacchi e minacce – legati a diverse situazione,
come la legge sulla blasfemia e l’avanzata del talebani – si sono moltiplicati nell’ultimo
anno, mettendo a rischio la dignità e i diritti dei cittadini pakistani non musulmani.
(R.P.)