2009-06-10 16:02:16

Fao: a San Pietroburgo un forum sulla sicurezza alimentare


“Dobbiamo costruire un sistema di “governance” più coerente ed efficace per la sicurezza alimentare mondiale; dobbiamo correggere le politiche ed un sistema di scambi internazionali che si sono tradotti in più fame e povertà”, è quello che ha detto Jacques Diouf, direttore Generale della FAO in apertura dei lavori del Forum mondiale dei cereali tenutosi a San Pietroburgo (nel nord della Russia), il 6 ed il 7 giugno scorso, dove sono intervenuti ministri e funzionari provenienti da più di 50 Paesi. Diouf ha sottolineato “che è importante oggi comprendere che il tempo per discutere è passato”, in quanto “ora è il momento di agire”. “La crisi alimentare – ha continuato - ci ha insegnato che per sconfiggere la fame, dobbiamo affrontare le sue cause profonde e non continuare a ripetere le conseguenze di errori commessi nel passato”. “L'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari è iniziato nel 2006, è accelerato nel 2007, e si è avuto un picco entro il giugno 2008. Ciò significa che in soli due anni, i prezzi internazionali delle materie prime alimentari di base è aumentato di circa il 60%, mentre quelli per i grani raddoppiato”, ha proseguito il direttore della Fao. Diouf ha anche chiarito che “si deve rilevare che i prezzi medi dei prodotti alimentari sono ancora il 17% in più rispetto al 2006 e il 24% in più rispetto al 2005. Inoltre, la "stock-to-use" per il rapporto di cereali nel 2007/08, al 20,2%, era al suo livello più basso in 30 anni”. Secondo i dati della Fao, gli elevati “prezzi dei prodotti alimentari ha causato l’aumento del numero di persone che soffrono la fame nel mondo, raggiungendo i 115 milioni di persone affamate”. I risultati preliminari del lavoro condotto dalla FAO indicano inoltre che la crisi finanziaria ed economica in atto potrebbe “trascinare circa 100 milioni di persone in più in una fame cronica", ha proseguito Diouf, rilevando che un miliardo di persone, il 15% della popolazione mondiale, oggi non ha abbastanza cibo per mangiare. I Paesi che vivono attanagliati nella morsa di questa emergenza alimentare sono stati solo nell’ultimo mese, 35. Ben 20 di questi sono solo in Africa, poi in Asia, Medio Oriente, America centrale e nei Caraibi. “Questo non può essere accettabile. Come possiamo spiegare alle persone di buon senso e buona fede, questa drammatica situazione in un contesto di abbondanza di risorse internazionali, quando trilioni di dollari USA sono stati spesi per stimolare l'economia mondiale?” ha fatto notare Jacques Diouf. Il Direttore Generale della FAO ha infine invocato una maggiore quota di aiuti da destinare allo sviluppo nel settore agricolo in modo tale che i Paesi in via di sviluppo possano aumentare la loro produzione agricola da investire in infrastrutture rurali e garantire così l'accesso a mezzi produttivi moderni ed adeguate strutture di assistenza per i piccoli agricoltori. (A.V.)







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