RD del Congo: ancora attacchi dei ribelli ugandesi
E’ difficile ma non drammatica la situazione umanitaria nell’area di Dakwa in seguito
agli ultimi attacchi di un piccolo gruppo di ribelli dell’Esercito di resistenza del
Signore (Lra): lo riferisce all’agenzia Misna padre Jacques Monsengo, missionario
comboniano di base a Isiro ma ben informato sui fatti avvenuti nella diocesi di Bondo
a pochi chilometri dal confine con la Repubblica Centrafricana. Secondo il missionario,
il gruppo responsabile di aver ucciso due persone (un civile e un poliziotto) e del
rapimento di diverse decine di persone (da 135 a 400 a seconda delle fonti) sarebbe
composto da non più di 10 ribelli: “Attaccano i villaggi isolati – continua padre
Monsengo che di recente si è recato sul posto – contando sull’impossibilità di polizia
ed esercito, che presidiano i centri più importanti, di intervenire prontamente. Resta
il fatto che la loro presenza rende difficile il mantenimento della sicurezza e la
possibilità per la gente di coltivare senza pericoli; così come resta difficile inviare
aiuti a causa dell’assenza di buone vie di comunicazione”. Da alcuni anni i ribelli
Lra – originariamente attivi in Nord Uganda – hanno spostato le loro basi all’interno
del territorio congolese dove fino allo scorso settembre avevano causato solo sporadici
problemi alla popolazione locale; da settembre incursioni contro alcuni villaggi avevano
determinato una grave crisi umanitaria che è andata progressivamente peggiorando fino
a causare più di 130.000 sfollati e almeno un migliaio di morti. Un’operazione militare
congiunta ugandese-congolese tra dicembre e marzo ha portato alla distruzione delle
basi dei ribelli che da allora si sono però divisi in piccoli gruppi disperdendosi
nelle foreste del parco della Garamba e allargando il loro spettro d’azione fino a
Sud Sudan e Centrafrica. (R.P.)