2009-06-09 14:39:58

I vescovi europei dibattono a Zagabria sulla crisi economica e finanziaria. Mons. Crepaldi chiede garanzie per i poveri


La Chiesa s’interroga di fronte alla crisi dei mercati e al crollo del sistema finanziario internazionale. Per questo sono riuniti oggi a Zagabria, in Croazia, i vescovi europei responsabili per le questioni sociali. Tema dell’incontro “Crisi economico-finanziaria: di-sperare? Esperienze, iniziative, problemi e risposte della Chiesa in Europa”. Presenti 34 delegati di 21 Conferenze episcopali. Ad aprire i lavori, stamani, dopo il saluto portato dal cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria, è stato mons. Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“2008: annus orribilis per la finanza e per l’economia”, ha esordito il vescovo Crepaldi. “Annata ancora peggiore per i poveri”, ha aggiunto, e questa è l’urgenza che ha spinto la Chiesa “ad abbordare temi di carattere tecnico”, così come nella Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della pace, del novembre scorso, intitolata “Un nuovo patto finanziario internazionale.” Si è voluto infatti offrire “uno strumento di dialogo” - ha chiarito mons. Crepaldi - al fine di ricercare “soluzioni efficaci” per finanziare lo sviluppo, nonostante la crisi in atto. Se i finanziamenti erano infatti già precari - ha ammonito il presule - c’è ora il rischio che cessino del tutto.
 
Tutti avvertiamo di vivere - ha sottolineato il segretario del dicastero vaticano - “molto più che una crisi economica”: una crisi “che richiede un cambiamento di rotta, ma i cambiamenti di rotta comportano sempre ben più delle semplici politiche economiche”. La crisi ha infatti dimostrato che “l’economia non sa reggersi da sola, senza essere sostenuta da un sistema di valori di riferimento che la trascenda, ossia che non sia a sua volta solo economico”. Se questo sistema “viene meno, l’economia non è in grado di ricostruirlo”,“non si salva da sé”. La crisi, dunque, “occasione di discernimento e di nuova proggettualità”, occasione soprattutto - ha auspicato mons. Crepaldi - “per ripensare l’economia tenendo conto delle esigenze dei poveri e giungendo finalmente a riconoscerli come una risorsa e non come un fardello”.
 
Del resto, accogliendo i delegati episcopali di tutta Europa, il cardinale Josip Bozanic, ha premesso che la Chiesa è sempre “vivamente interpellata dove sono in gioco la vita dell’uomo, la dignità della persona umana, il bene comune, il diritto al lavoro, ad una vita dignitosa e la difesa delle classi più deboli.”







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