2009-06-09 14:35:32

Al vertice di Roma le strategie per contenere la diffusione dell'Influenza A, che ha contagiato 25 mila persone nel mondo


Con l’obiettivo di fare il punto sul virus A/H1N1 e per valutare le strategie possibili sul contrasto alla diffusione della nuova influenza, si sono riuniti ieri a Roma, all’Istituto superiore di sanità, esperti di tutto il mondo in un confronto sulle strategie intraprese in Italia e a livello internazionale. A presiedere l’incontro, il viceministro italiano della Salute, Ferruccio Fazio. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

Oltre 25 mila casi di infezione in 73 Paesi del mondo e 139 vittime. Questo l’ultimo aggiornamento sulla nuova influenza A/H1N1 fornito dall'Organizzazione mondiale della sanità: le cifre indicano, in base ai dati precedenti, un andamento crescente del contagio. La maggioranza delle infezioni continua ad essere segnalata in Nord America. In Italia sono saliti a 50 i casi riconosciuti. Se ne è parlato ieri in una riunione a Roma, all’Istituto Superiore di Sanità, con esperti di tutto il mondo a confronto sulle strategie di contrasto alla diffusione della Nuova influenza. A fare il punto sul virus A/H1N1 è stato il viceministro italiano della Salute, Ferruccio Fazio:
 
“Per adesso, la malattia è leggera, però esiste la possibilità - teorica, ma c’è sempre stata - che in un domani si possa per così dire ‘riassortare’ con altri ceppi, per esempio di influenza aviaria, e diventare più aggressiva. Noi adesso abbiamo attivato una serie di misure di contenimento. Sono due i sistemi di trasmissione più importanti: uno, quello a distanza, dovuto alle persone soprattutto di mezza età che viaggiano, e l’altro è quello dei ragazzi, a scuola. Una cosa sembra abbastanza chiara, e che cioè non sarà comunque un vaccino unico da unire all’influenza stagionale. Più o meno da fine ottobre in poi dovrebbero essere pronti”. 
Ma che tipo di virus è quello denominato A/H1N1? Ce lo spiega Gianni Rezza, capo del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità:
 
R. - Questo è un virus che viene probabilmente originariamente dal maiale, ma che dopo è diventato un virus umano e che quindi si può trasmettere da persona a persona. Non sembra essere più aggressivo rispetto ai virus della normale influenza stagionale: l’unico problema che c’è è che la totalità della popolazione è suscettibile e quindi sembra diffondersi, e sembra essere in grado di diffondersi, molto rapidamente.
 
D. - Nell'immediato, quali sono le linee di azione a livello internazionale?
 
R. - Naturalmente, nei Paesi in cui ancora non c’è una diffusione dell’infezione nel Paese: in questi Paesi è ancora possibile contenere l’infezione, cioè impedire che l’infezione si trasmetta dai viaggiatori ad altre persone. Naturalmente, in Paesi come il Messico e gli Stati Uniti, dove l’infezione invece già si è diffusa, si adottano quelle strategie di mitigazione: ovvero, si chiudono ad esempio le scuole quando ci sono persone malate, oppure si tendono ad evitare le aggregazioni in luoghi molto affollati, in modo da ridurre l’impatto dell’infezione.







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