2009-06-08 16:20:55

Oggi ricorre il bicentenario della nascita del cardinale Guglielmo Massaja


Ricorre oggi il bicentenario della nascita del Servo di Dio Guglielmo Massaja, missionario cappuccino e Vicario Apostolico in Etiopia. Nacque a Piovà d’Asti, ora Piovà Massaja, l’8 giugno 1809; vestì il saio cappuccino nel 1826 e venne ordinato sacerdote nel 1832 a Vercelli. Durante il decennio 1836-1846 fu insegnante di filosofia e teologia nel convento di Moncalieri (Torino), assistendo spiritualmente il futuro Re Vittorio Emanuele II e il patriota Silvio Pellico. Nel 1846 Gregorio XVI istituì il Vicariato Apostolico dei Galla e chiamò a reggerlo il Massaja, che fu consacrato vescovo in S. Carlo al Corso, a Roma, il 24 maggio dello stesso anno. Il 4 giugno lasciò l’Italia e raggiunse il territorio della sua missione solo il 21 novembre 1852, con grandi sofferenze e peripezie. Alla missione tra i Galla (1852-1863) seguirono quelle dello Scioa e di Fekerié e Finfinni, elevata a capitale dell’Etiopia con il nome di Addis Abeba nel 1889. L’esilio decretato dall’imperatore Joannes IV il 3 ottobre 1879 pose fine all’attività evangelizzatrice del Massaja, costringendolo alla rinunzia (1880). Tornato in patria fu creato cardinale da Leone XIII il 10 novembre 1884. Negli anni che lo separavano dalla morte, avvenuta a San Giorgio a Cremano (Napoli) il 6 agosto 1889, si dedicò alla stesura delle sue “Memorie”, che occupano un posto eminente nella letteratura missionaria internazionale. Nel corso della missione in terra d’Africa, il Vicario Apostolico unì all’azione evangelizzatrice un’instancabile opera di promozione umana: in campo sanitario, con la profilassi contro malattie endemiche, nell’ambito dell’istruzione, con la creazione di scuole e l’elaborazione di manuali scolastici e sotto il profilo umanitario, attraverso l’istituzione di centri assistenziali nei periodi di conflitti e carestie. Si adoperò per l’abolizione della schiavitù e per la pacificazione di contese tribali. Redasse un catechismo e la prima grammatica della lingua galla e improntò tutta l’attività pastorale ad una marcata attenzione alla mentalità locale e alla sensibilità religiosa delle popolazioni. Del cappuccino piemontese è in corso la causa di beatificazione, avviata nel 1914. Ieri pomeriggio il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio Cardinalizio, ha aperto le celebrazioni del bicentenario, con una Santa Messa a Piovà d’Asti, località natale, come si è detto, del missionario. Un Convegno storico è anche in programma domani e dopodomani presso il Collegio internazionale S. Lorenzo da Brindisi a Roma, cui faranno seguito durante tutto l’anno numerose altre iniziative: celebrazioni, mostre, pubblicazioni, incontri. (M. V.)







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