Messaggio del Patriarca ecumenico, Bartolomeo I, per la Giornata mondiale dell’ambiente
“Prendersi cura e proteggere la Creazione è responsabilità di ciascuno sia a livello
individuale che collettivo. Naturalmente, le autorità politiche di ogni nazione hanno
la grande responsabilità di valutare la situazione al fine di proporre delle azioni,
delle misure e altri regolamenti che persuadano le comunità su ciò che va fatto e
applicato”. E’ uno dei passaggi del messaggio – riportato dall’Osservatore Romano
- del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, in occasione della Giornata
mondiale dell’ambiente che cade domani. “Un’opportunità” scrive il Patriarca “un
invito a ciascuno di noi, qualunque siano le sue origini religiose, a considerare
la crisi ecologica”. “Oggi più che mai esiste un obbligo incontestabile per tutti,
quello di rendersi conto che le considerazioni ambientali sul nostro pianeta non rappresentano
gli ideali romantici di pochi. La crisi ecologica e in particolar modo la realtà del
cambiamento climatico – evidenzia Bartolomeo - costituiscono la più grande minaccia
per ogni forma di vita sulla terra. Altresì esiste una correlazione immediata fra
la protezione dell'ambiente e le espressioni, per quanto diverse siano, della vita
economica e sociale”. “Abusare dell’ambiente e distruggerlo costituiscono un sacrilegio
e un atto peccaminoso - continua il messaggio - un disprezzo nei confronti dell'opera
di Dio creatore. Il genere umano fa anch'esso parte della Creazione”. Infine il Patriarca
ecumenico di Costantinopoli conclude esortando ad un “senso più profondo di vigilanza
per la salvaguardia della natura e del creato”. La tutela dell’ambiente è uno dei
tratti più salienti della missione pastorale di Bartolomeo I. Nel 1994 fu invitato
dalla Commissione europea a tenere un discorso sull'argomento alla presenza dei delegati
Ue. Dello stesso anno è l'istituzione di una commissione religiosa e scientifica aperta
a tutte le confessioni cristiane e alle altre religioni. I sei simposi internazionali
itineranti, da essa organizzati, hanno affrontato il tema dell'inquinamento del mare
e dei grandi fiumi navigandone le acque. Storica rimane la Dichiarazione di Venezia,
il 10 giugno 2002, a conclusione del quarto simposio, firmata congiuntamente da Bartolomeo
I, nel Palazzo ducale della città lagunare, e da Giovanni Paolo II, in collegamento
televisivo dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico vaticano. Nel 2006 Benedetto
XVI, con un messaggio al Patriarca per il sesto simposio, sancì l'importanza di questo
comune impegno. (B.C.)