La difficile realtà dei minori stranieri non accompagnati in Italia fotografata da
Terre des hommes. Intervista con Raffaele Salinari
Sono ufficialmente ottomila i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia,
ma la cifra si ritiene di tre volte superiore. Arrivano nel Paese pagando fino a quattromila
euro per assicurare, con il loro lavoro, la sopravvivenza alle famiglie rimaste in
patria. L’Italia è in grado di accoglierli in modo omogeneo e rispettoso dei diritti
fondamentali dei minori, tenendo presente le loro condizioni di solitudine e vulnerabilità?
Una domanda alla quale risponde una ricerca presentata ieri a Roma, realizzata da
Terre des Hommes Italia e dall’Associazione Parsec. Francesca Sabatinelli ha
intervistato Raffaele Salinari, presidente Terre des hommes Italia:
R. - Da Milano
a Roma, Bologna, Firenze, arrivando a Napoli, ci sono criteri di accoglienza e percorsi
di inserimento troppo diversi tra di loro per configurare una certezza del diritto
rispetto ai minori non accompagnati. C’è una interpretazione delle norme vigenti che
espone questi ragazzi al clima politico ed anche alla sensibilità degli operatori,
al colore delle amministrazioni o delle strutture di governo vigenti in quel momento.
Questo è grave perché non c’è certezza del diritto rispetto ai minori stranieri non
accompagnati.
D. - Le conseguenze sulla vita di questi
ragazzi?
R. - Molti di questi ragazzi non si fidano
e non si affidano alle strutture pubbliche perché non c’è univocità. La cosa grave
è che se il "pacchetto sicurezza" verrà approvato, mentre oggi il minore straniero
non accompagnato che al compimento del 18.mo anno volesse avere il permesso di soggiorno,
deve essere affidato ad una struttura pubblica o ad una struttura privata, questo
"o" "o” verrà trasformato dal pacchetto sicurezza in “e" "e”: quindi questi bambini
dovranno essere seguiti contemporaneamente tanto da una struttura pubblica, tanto
da una privata, con un aggravio di fondi - l’ultima cosa che oggi viene data ai Servizi
sociali. Quindi, quando si saprà che i minori stranieri non accompagnati non avranno
possibilità di diventare legali, saranno dall’inizio nella clandestinità e quindi
la criminalità organizzata ringrazierà per questa enorme massa umana a sua disposizione.
D.
- E’ questa la vostra principale preoccupazione?
R.
- La preoccupazione è che si sia violata all’inizio la Convenzione internazionale
dei diritti dei minori, considerando i bambini diversi perché vengono da una parte
o dall’altra del mondo. Un bambino è un bambino: lo dice la Convenzione Onu dei diritti
dell’infanzia.