I vescovi della Comece e le prossime elezioni, occasione per "costruire una migliore
casa europea". Intervista con Johanna Touzel
"Costruire una migliore casa europea": si intitola così il documento pubblicato dalla
Comece, la Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea, in vista
delle elezioni per il l'europarlamento che si svolgono da oggi al 7 giugno. In Olanda
e Gran Bretagna si sono aperti stamani i seggi. In Italia, come negli altri Paesi
EU, si voterà sabato e domenica prossimi. Ma quali sono le priorità che emergono nel
documento dei vescovi? Fausta Speranza lo ha chiesto a Johanna Touzel,
responsabile per la stampa della Comece:
R. - Les
priorités c’est bien-sur et avant toutes choses de respecter la dignité… Tra
le priorità c’è, ovviamente e prima di tutto, il rispetto della dignità della persona
umana, sia essa all’inizio o alla fine della sua esistenza, ma egualmente nel lavoro,
nella famiglia e in tutti quegli ambiti in cui la politica europea può avere un’influenza
sulla vita delle persone. Sappiamo che l’Unione Europea non ha competenza in materia
di matrimonio o di aborto, mentre ha competenza in materia sociale ed economica. Anche
in questi settori è in gioco la dignità umana. I vescovi della Comece attribuiscono
grande importanza al fatto che i futuri deputati europei rispettino appunto questa
dignità: questa è per loro la priorità assoluta.
D.
- L’Europa è un insieme di tradizioni culturali e storiche diverse. E’ possibile difendere
i valori fondamentali a prescindere dalle tradizioni particolari?
R.
- Les valeurs fondamentales qui sont à la base de l’Union Européenne sont… I
valori fondamentali che sono alla base dell’Unione Europea sono in realtà valori umanistici
e cristiani, valori che sono sfociati nel riconoscimento dei diritti dell’uomo. Questi
valori sono condivisi in tutta l’Unione Europea al punto che ciascuno Stato che si
candidi all’adesione all’Unione Europea deve rispettare tali valori: questo è parte
dei criteri di Copenaghen. La condizione, dunque, per entrare nell’Unione e per venire
a farne parte, è di rispettarne i valori. Ovviamente, ci sono sensibilità diverse
a seconda dei Paesi: non bisogna dimenticare che l’Europa è fatta anche di culture
diverse e non bisogna nemmeno uniformare tutto. Ma i valori che nascono dal rispetto
della dignità della persona umana, e che ci “obbligano” ad essere solidali tra di
noi - perché siamo tutti fratelli, in umanità e come europei - sono valori condivisi.
E’ vero anche che questi valori, oggi, sono in pericolo ed è per questo che la presenza
"civile" dei cristiani in Europa è molto importante: infatti, i cristiani apportano
all’Europa un supplemento d’anima affinché essa non si riduca ad essere un’unione
economica, un grande mercato ma, prima di ogni altra cosa, una fratellanza.
D.
- Qual è l’appello che rivolgerebbe ai cittadini che non vogliono andare a votare
- sembrano essere in maggioranza…
R. - Tout à fait,
on se plaint toujours que c’est Bruxelles qui décide, … In effetti, ci si
lamenta costantemente del fatto che sia Bruxelles a decidere, che sia Bruxelles ad
imporci delle scelte… Oggi noi cittadini abbiamo la possibilità di dire la nostra:
abbiamo la possibilità di eleggere i nostri rappresentanti al parlamento europeo che
è la rappresentanza di tutti i cittadini di tutti i popoli d’Europa. In questo caso,
avremo un’occasione e la possibilità di fare una scelta. Se noi pretendiamo una maggiore
democrazia in Europa, sarà necessario anche andare a votare. E’ necessario ricordare
che molti Paesi hanno lottato per avere il diritto di voto, specialmente nei Paesi
dell’Europa centrale e ed orientale: è un diritto per il quale molti hanno dato la
vita. Oggi sarebbe un gesto di profonda ingratitudine non andare a votare e di non
fare uso di questo diritto: nel mondo ci sono ancora molti popoli che vorrebbero avere
questo diritto.