Benedetto XVI incoraggia l’Appello mondiale per la completa applicazione della
Convenzione Onu sui diritti dei bambini
E’ quanto mai urgente applicare in modo completo la Convenzione delle Nazioni Unite
sui diritti dei bambini: è l’esortazione di Benedetto XVI in un messaggio, a firma
del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato al Bice, l’Ufficio
internazionale cattolico dell’infanzia, in occasione del lancio, a Ginevra, di un
“Appello mondiale a una nuova mobilitazione per l’infanzia”. Il documento del Papa
è stato letto stamani dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, che partecipa all’iniziativa
promossa dal Bice. Lo stesso osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra parteciperà
nel pomeriggio all’inaugurazione di una mostra fotografica dal titolo “Speranza e
dignità per ogni bambino”. Il servizio di Alessandro Gisotti:
A 20 anni
dalla ratifica, c’è un “bisogno urgente” di mettere in atto in modo completo la Convenzione
Onu sui diritti dei bambini: è il vibrante appello di Benedetto XVI che esprime il
suo vivo incoraggiamento all’Appello per l’infanzia, promosso dal Bice, organismo
cattolico creato nel 1948 ed oggi presente in 77 Paesi. Questa applicazione, rileva
il Papa, è ancora più necessaria “di fronte alle nuove sfide”. E mette l’accento sul
“rispetto dell’involabile dignità e dei diritti dei bambini”, sul “riconoscimento
della fondamentale missione educativa della famiglia” e sul “bisogno di un ambiente
sociale stabile che possa favorire lo sviluppo fisico, culturale e morale di ogni
bambino”. Il Pontefice non manca poi di incoraggiare le organizzazioni cattoliche,
che, come tante altre ong, “continuano a lavorare generosamente per la corretta attuazione
della Convenzione e la costruzione di un avvenire di speranza, sicurezza e felicità
per i bambini del nostro mondo”. Dal canto suo, intervenendo al lancio dell’Appello
del Bice a Ginevra, mons. Silvano Maria Tomasi ha assicurato
l’impegno della Santa Sede in favore dell’iniziativa. “I bambini sono messaggeri di
speranza”, ha detto l’osservatore vaticano all’Onu di Ginevra, che ha ribadito la
necessità di dare completa applicazione alla Convenzione sui diritti dei bambini.
Documento sul quale si sofferma in questa intervista di Philippa Hitchen, della nostra
redazione inglese:
“Questa Convenzione ha dei principi
fondamentali come il diritto alla vita, il diritto all’educazione, alla protezione,
alla libertà dei bambini e, soprattutto, vede i bambini come delle persone che hanno
diritto ad avere riconosciuti e rispettati i diritti umani propri di ogni persona.
C’è bisogno di rinnovare lo sforzo di tradurli in azione. Per questo, il Bureau internazionale
dell’infanzia (Bice) ha lanciato un appello globale per fare in modo che questi principi
generali siano tradotti in azioni concrete. L’appello globale vuole scuotere l’insensibilità
del mondo e arrivare a stimolare gli Stati a occuparsi ancora di misure concrete per
questi bambini. In questa prospettiva, ci si impegna e si è voluto anche organizzare
qui alle Nazioni Unite non solo un’attività di discussione di sensibilizzazione ma
anche una mostra di disegni di bambini, di fotografie, che fanno vedere qual è la
situazione reale nel mondo sui problemi dell’infanzia e quali sono le misure concrete
che vengono intraprese: le buone pratiche per far uscire i bambini da queste situazioni
che non rispettano in nessuna maniera la loro dignità”.
L’Appello
per l’infanzia, promosso dal Bice, è frutto di un lavoro biennale e prende atto di
una situazione di “regresso” nell’applicazione della Convenzione del 1989. Sui punti
principali sottolineati da questo Appello, Fabio Colagrande ha intervistato
Alessandra Aula, rappresentante del Bice presso le Nazioni Unite:
R. - L’appello
mette al primo posto 10 sfide particolari, soprattutto il diritto alla vita, il diritto
alla salute, il diritto all’educazione: in altre parole, i diritti fondamentali che
in varie regioni del mondo sono ancora negati ai bambini. Un fenomeno che ci preoccupa
molto e che l’appello evidenzia è quello che chiamiamo lo sradicamento tanto fisico
quanto psicologico e intimo dei bambini e degli adolescenti a causa delle migrazioni,
delle guerre, del cambio climatico e anche - per questo mi riferivo alla situazione
anche intima e psicologica - della precarizzazione delle famiglie. Tutte queste cose
fanno sì che il bambino, l’adolescente, non abbia più valori, principi di riferimento,
e perda quelle che sono le sue radici tanto fisiche quanto morali. Questo ci preoccupa
e vediamo che in questi ultimi venti anni le politiche pubbliche, le ong, la Chiesa,
le congregazioni religiose si stanno impegnando per dare delle risposte.
D.
- Tra l’altro, la crisi economica, che tutto il mondo sta vivendo in questi mesi,
non migliora la situazione…
R. - Certamente i bambini,
gli adolescenti, saranno e sono già il gruppo più vulnerabile. Saranno i primi a essere
colpiti dalla crisi, sia dal punto di vista della povertà economica, sia della povertà
spirituale, la povertà psicologica. Questo per noi, al Bice, è molto importante sottolinearlo.(Montaggio a cura di Maria Brigini)