Svizzera: pellegrinaggio ad Einsiedeln per l’unità della Chiesa e con Benedetto XVI
Il santuario mariano di Einsiedeln in Svizzera ha accolto ieri, Lunedì di Pentecoste,
il pellegrinaggio nazionale per l’unità della Chiesa e con Benedetto XVI. Fedeli di
tutte le regioni della Svizzera hanno così risposto all’invito dei vescovi a radunarsi
nel famoso santuario. Il Presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, mons. Kurt
Koch, ha messo al centro della propria omelia nelle quattro lingue nazionali – tedesca,
francese, italiana e romanza – la certezza che la fede in Gesù Cristo è la sorgente
dell’unità e della pace nella Chiesa. “Da soli – ha detto, infatti – non possiamo
fare l’unità e la pace nella Chiesa. Esse sono dono dello Spirito Santo. La Chiesa
– ha aggiunto il vescovo – è la comunione con il Dio vivente, essa è per questo la
comunione dei credenti”. Invece di approfondire di più questa appartenenza a Dio,
ha aggiunto mons. Koch, la “nostra Chiesa dà talvolta l’impressione che noi ci occupiamo
più delle persone e dei gruppi che si esprimono nell’opinione pubblica e meno del
messaggio del Vangelo”. Mons. Koch ha perciò lamentato che nella Chiesa svizzera si
siano formati come dei partiti – conservatori o progressisti, fondamentalisti o libertali,
reazionari o riformatori -, che non si parlano più e non pregano neanche più insieme.
Il pellegrinaggio nazionale ha anche aperto di fatto l’assemblea ordinaria di tre
giorni della Conferenza episcopale nel convento di Einsiedeln. (A.M.)