2009-06-02 15:55:08

Pakistan: tutti liberi gli studenti rapiti dai talebani


Sono tutti liberi i 71 cadetti dell’accademia di Razmak e i 9 istruttori sequestrati ieri nel nordovest del Pakistan dai talebani. Al momento si registrano versioni discordati sulla loro liberazione. Un portavoce dell’esercito ha dichiarato che gli ostaggi sono stati liberati dopo "un violento combattimento", fonti locali parlano invece di una mediazione dei capi tribali locali. Ma nel Paese resta alta la tensione: nella notte è stato attaccato un convoglio della Nato. Almeno 2 i morti. E intanto la Croce Rossa Internazionale ha lanciato un nuovo appello per aiutare gli oltre 2 milioni di profughi provocati dall'offensiva contro i talebani avviata sei settimane fa nella valle dello Swat. Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento di Massimo Barra, vicepresidente della Croce Rossa Internazionale:RealAudioMP3

R. - Noi ci allarmiamo, quando è in pericolo la possibilità di raggiungere le persone vulnerabili, le persone che hanno perso tutto. E il Pakistan vuol dire uno scenario di guerra, che comprende anche l’Afghanistan con i talebani. E’ uno scenario di guerra aperta che è destinato a peggiorare probabilmente nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, anche perché i talebani sono molto forti.
 
D. – L’offensiva contro i talebani nella valle dello Swat avrebbe generato dai due ai tre milioni di profughi. Cosa state facendo, c’è la possibilità di intervenire?
 
R. – La Croce Rossa mantiene rapporti con tutte le parti in causa. Non sempre, però, questo basta per avere l’accesso, per assicurare l’intervento umanitario. Purtroppo questo non avviene e la conseguenza è che chi ne paga il più pesante pedaggio sono proprio i civili.
 
D. – Avete lanciato un nuovo appello alla cooperazione internazionale, ma la situazione sul terreno si sta stabilizzando?
 
R. – Tanto le autorità pakistane quanto le autorità afghane sembrano avere forti difficoltà nel controllo del territorio. Francamente non so come potrà finire.
 
D. – Qual è, dunque, il suo auspicio?
 R. – E’ un appello alla ragionevolezza, anche se tutto sembra che vada in direzione opposta.







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