L’Azione cattolica e le elezioni europee: riscoprire l’anima cristiana del continente.
Intervista con Franco Miano
L’Unione Europea “ha bisogno di approfondire le riflessioni in merito alla propria
identità, alle proprie radici, agli obiettivi che ci si propone di perseguire insieme”:
è quanto sottolinea l’Azione cattolica italiana (AC) in un documento pubblicato in
vista delle elezioni per il Parlamento europeo che, dal 4 al 7 giugno, coinvolgeranno
i cittadini dei 27 Stati membri dell’Unione. Per una riflessione sul significato di
questo appuntamento elettorale, Alessandro Gisotti ha intervistato il presidente
dell’Azione Cattolica, Franco Miano:
R. - L’idea
di fondo è quella di riscoprire l’anima dell’Europa, questo ci sembra il principio
fondamentale, perché senza una riscoperta dell’anima dell’Europa - e dunque dell’anima
cristiana dell’Europa - sarà molto difficile rispondere a tutte le questioni che,
di fatto, sempre più verranno sul tappeto dell’Unione Europea. Sempre più ci saranno
nuove sfide, nuove questioni e questo è, quindi, il criterio fondamentale perché
a partire di qui è possibile rispondere ai bisogni fondamentali della persona e del
bene comune, che sono le due grandi questioni che ci stanno a cuore.
D.
- Uno dei punti del vostro documento è “riscoprire l’identità, aprirsi al mondo”.
E citate Giovanni Paolo II e Benedetto XVI…
R. -
Questo ci sembra un punto caratterizzante perché c’è un doppio processo da porre in
atto: da un lato, la necessità di mantenere salde le proprie radici e, dunque, la
propria identità e, dall’altro, la necessità di un’apertura più grande, perché l’Europa
non è tutto e perché l’Europa ha senso solo se rappresenta quei valori di unità dell’intera
umanità che sono i valori propri del cristianesimo.
D.
- Quali sono le sfide più urgenti - secondo Azione cattolica - all’ordine del giorno
del Parlamento europeo che si insedierà a breve?
R.
- I temi sono il sostegno della famiglia, la tutela dei diritti individuali e sociali,
la promozione e la difesa della vita, la promozione della giustizia, il sostegno ai
Paesi in via di sviluppo e la protezione del Creato e della pace.
D.
- L’Unione Europea oggi sembra un po’ "lontana" per dei molti cittadini in diversi
Paesi del Vecchio continente. Voi, però, sottolineate l’importanza
di una partecipazione a questo voto come una prova di democrazia…
R
. - Lo sottolineiamo con forza perché, mentre l’Unione sembra lontana, noi dobbiamo
renderla più vicina, viva e fattiva col nostro contributo. Non dobbiamo far sì che
siano altri a decidere per noi. Le ragioni della partecipazione devono sempre prevalere,
altrimenti questi grandi valori non saranno veicolati e saranno altri a costruire
di fatto l’Europa.