2009-05-30 15:20:43

Pakistan: l'esercito avanza nelle roccaforti dei talebani. Oltre 3 milioni i profughi


Nel Pakistan nord-orientale, prosegue l’offensiva finale dell’esercito contro i ribelli talebani. Le truppe governative hanno conquistato la quasi totalità di Mingora e avanzano in molti villaggi della valle dello Swat. Intanto, si aggrava l’emergenza dei profughi in fuga dai combattimenti che, secondo fonti locali, avrebbero superato quota tre milioni. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

 
Le forze di sicurezza pakistane hanno ripreso il controllo di Mingora, capoluogo della valle dello Swat, piccole sacche di resistenza si registrano solo in periferia. L’annuncio è stato dato poche ore fa da un portavoce dell’esercito che ha confermato anche la liberazione dai talebani della città di Peochar e del villaggio di Bahrain. I combattimenti tra esercito e talebani sono ormai sparsi in tutta la valle e diversi testimoni riferiscono di raid con elicotteri e truppe dell’esercito su alcune roccaforti dei miliziani integralisti. Il bilancio delle vittime delle ultime 24 ore è di 28 talebani uccisi e 5 soldati morti. Tuttavia, l’esercito non è ancora riuscito a mettere le mani sul capo della ribellione talebana nella valle dello Swat, Maulana Fazlullah, sul quale il governo di Islamabad ha alzato la taglia a 500 mila euro. Ma a preoccupare veramente le autorità pakistane è la situazione dei profughi interni. Oggi, il governo della provincia della frontiera del nord-ovest ha stimato che almeno 3,4 milioni di persone hanno abbandonato le loro case dall’inizio del conflitto.

 
Afghanistan
Non si ferma la violenza in Afghanistan. La autorità di Kabul e quelle americane hanno annunciato ieri la morte di 53 ribelli nella provincia meridionale di Zaboul. Gli scontri sono costati la vita anche a 11 soldati e civili afghani. Stamani il governatore della provincia settentrionale afghana di Kunduz, Mohammad Omar, è rimasto lievemente ferito in un attentato dinamitardo.

Iran
Gli Stati Uniti hanno, fermamente, condannato l’attentato compiuto giovedì nella moschea sciita iraniana di Zahedan, respingendo ogni accusa di partecipazione alla strage che ha provocato la morte di 25 persone e il ferimento di altre 125. “Condanniamo questo atto terroristico nei termini più duri”, ha detto ieri il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly, “noi non sosteniamo alcuna forma di terrorismo in Iran”. Intanto, sono stati messi a morte pubblicamente, stamani, vicino al luogo dell’attentato tre uomini condannati per il coinvolgimento nell’attacco. Dopo l’esecuzione, altre due persone sono state arrestate nell’ambito delle indagini. Lo ha riferito la televisione di Stato, senza fornire ulteriori dettagli.

Corea del Nord
Gli Stati Uniti non resteranno inattivi di fronte alla minaccia nucleare nordcoreana. Così, il monito del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che ha parlato alla conferenza internazionale sulla sicurezza, a Singapore, a poche ore dal nuovo test missilistico di Pyongyang. La linea della fermezza sembra confermata dall’arrivo a Okinawa, in Giappone, del primo di 12 nuovi caccia F22 statunitensi. Intanto, secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap, la Corea del Nord starebbe preparando un test missilistico di lunga gittata capace di raggiungere le isole Hawaii e l’Alaska.

Birmania: Aung San Suu Kyi, udienza rinviata al 5 giugno
Rinviata al prossimo 5 giugno l’udienza finale del processo alla leader dell’opposizione birmana, Aung San Suu Kyi. Preoccupazione, intanto, è stata espressa dai sostenitori del Premio Nobel per la Pace per lo stato di salute della 63.enne, che ha trascorso 13 degli ultimi 19 anni in varie forme di detenzione. Dalla comunità internazionale continuano ad arrivare appelli per sua liberazione, fra cui si segnala quello del ministro della Difesa americano Robert Gates. Ricordiamo che Aung San Suu Kyi è accusata di aver violato le regole sugli arresti domiciliari.

Germania: Magna si aggiudica l’acquisizione di Opel
La casa automobilistica Opel sarà acquisita dal gruppo austro-canadese Magna. L’annuncio è stato dato questa notte dal governo di Berlino. Tramonta, dunque, il tentativo di Fiat, che si concentra ora sul suo obiettivo prioritario, l’acquisto dell’americana Chrysler. Per il ministro delle Finanze tedesco, l'accordo si articola in 3 punti: memorandum d'intesa con Magna, amministrazione fiduciaria, prestito ponte pubblico di 1,5 miliardi di euro. Magna sarà inoltre garante di un'ignizione di liquidità fra i 500 e 700 milioni e di euro.

Italia: G8 ministri Interni e Giustizia
Il governo italiano ha proposto la sospensione del Trattato di Schengen, con il ripristino dei controlli alle frontiere dal 18 giugno al 15 luglio, in vista del G8 dell'Aquila. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa a conclusione della seconda ed ultima giornata del vertice dei ministri del G8 della Giustizia e dell'Interno che si è tenuto a Roma. Le sessioni odierne dei lavori hanno affrontato i delicati temi della lotta al terrorismo e delle sicurezza urbana, mentre ieri sono stati affrontati i temi legati al contrasto dei traffici delle grandi organizzazioni criminali. Intanto, per le vie della capitale italiana, oggi pomeriggio sfilerà il corteo dei "No global". Le autorità temono vari blitz di protesta che si sono registrati già nel corso della mattinata.

Usa, Obama a difesa del cyberspazio
Per proteggere l’economia americana il presidente degli Stati Uniti Barack Obama nominerà a breve un esperto per la sicurezza digitale. Avrà il compito di coordinare dalla Casa Bianca la controffensiva contro gli hackers planetari. Tra le priorità immediate dell’amministrazione Obama vi è dunque la difesa del cyberspazio. Gli attacchi alle reti digitali sono ''una delle minacce più serie alla sicurezza nazionale americana'', ha detto Obama, in un discorso alla Casa Bianca nel quale ha rivelato tra l'altro che i network militari e della sicurezza statunitensi “sono costantemente sotto attacco”. Il "coordinatore per la cybersicurezza" farà parte dello staff ristretto del presidente e sarà un membro non solo del Consiglio per la sicurezza nazionale, ma anche del Consiglio nazionale per l'economia, il gruppo di esperti della Casa Bianca a cui fanno capo le maggiori iniziative economiche. Il presidente ha garantito che i nuovi passi sul fronte della sicurezza online non prevedono alcuna intrusione nella privacy o violazione della libertà delle imprese.

Venezuela: la stampa nel mirino di Chavez
Si rivolge ai media nazionali l’attenzione del presidente del Venezuela Hugo Chavez, che ha sollecitato le autorità locali ad assumere delle iniziative in proposito. In particolare nei confronti di una emittente televisiva, ostile al presidente nazionale. Sulla vicenda, è stata espressa “preoccupazione” dall’organizzazione “Reporter senza frontiere” e dal “Comitato per la protezione dei giornalisti” per l’attività d’informazione svolta nel Paese da giornali e tv. Sul fronte politico, intanto, si registra l’invito rivolto da Chavez ad un confronto con alcuni intellettuali suoi oppositori, che hanno accettato l'appello del presidente. Il gruppo di scrittori anti-Chavez ha però posto due condizioni per partecipare all'incontro: che sia presente lo stesso Chavez e che il dibattito avvenga in condizioni eque. ''Vi aspetto, venite al dibattito, sarete rispettati'', ha assicurato il leader venezuelano, precisando che ''nessun tema rimarrà fuori dalla discussione, che sarà trasmessa dal vivo, senza alcun tipo di ostacolo e in un ambiente di intellettuali''.

Nuova Influenza: altri due morti in Messico, tre contagi in Svizzera
Sono saliti a 99 decessi i morti provocati dalla nuova influenza A H1N1, nota come “febbre suina”. Le ultime due vittime si sono registrate nel Messico. Il ministero della Sanità del Paese centroamericano ha confermato comunque che il livello di allerta resta in fase ''discendente''. Tre nuovi casi si segnalano poi in Svizzera e uno in Gran Bretagna, nel prestigioso college di Eton che è stato chiuso a scopo precauzionale per una settimana. Alla data del 29 maggio, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità le infezioni sono state 15.510 in 53 Paesi. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Anna Villani)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 150

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