Presentata dal cardinale Re la biografia di Alcide De Gasperi
Alcide De Gasperi fu un credente e un politico “senza compromessi e senza sovrapposizioni”,
“nella chiara distinzione dei ruoli di politico e di cattolico”. Le sue radici religiose
furono “la sorgente che ha dato linfa al suo impegno politico e al suo prodigarsi
per la costruzione del bene comune”. Così il prefetto della Congregazione per i Vescovi,
cardinale Giovanni Battista Re, presentando ieri pomeriggio a Roma, alla Camera dei
Deputati, la biografia del politico, in tre volumi, realizzata dalla Fondazione Alcide
De Gasperi, ed edita da Rubettino. Il porporato – rende noto il Sir - ha ricordato
la coerenza di De Gasperi, disposto a “collaborare con tutti quelli che erano disponibili
a lavorare per il bene dell’Italia”. La sua “formazione umana e spirituale” lo portava
a sentirsi “responsabile davanti a Dio del suo agire morale” e lo indirizzava alla
“costruzione di una società giusta, pacifica e solidale”. “La fede – ha aggiunto il
cardinale Giovanni Battista Re – fu l’ossatura della sua vita”: una fede “dovuta non
soltanto alla formazione che aveva ricevuto, ma frutto di una profonda maturazione
personale”, che gli consentì di “dare prova del suo spessore umano e della sua fedeltà
agli ideali”. La “visione” di un futuro di pace, ma anche la convinzione che l’Europa
unita avrebbe portato al “recupero dei valori che stanno alla radice del continente”.
Secondo il prefetto della Congregazione per i vescovi fu questa duplice ispirazione
ad animare l’impegno “europeo” di Alcide De Gasperi. “Prima ancora che essere europeista
– ha aggiunto il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini – De Gasperi
si sentiva ed era europeo”, avendo sperimentato nelle due guerre mondiali “le lacerazioni
e le sofferenza delle popolazioni nei territori dai confini incerti e mutevoli”. Immaginava
così “un’Europa dei popoli più che delle nazioni, nella quale trovassero posto e venissero
valorizzate le reciproche diversità”. Il senatore Giulio Andreotti ha sottolineato
infine che “nell’uso corrente la politica è qualcosa di degradato, approssimativo”.
Giulio Andreotti, che con lo statista trentino condivise l’impegno politico durante
la resistenza e, poi, negli anni della ricostruzione postbellica. Occasione per far
memoria della figura di De Gasperi è stata la presentazione ufficiale della sua biografia,
avvenuta alla Camera dei Deputati alla presenza, tra gli altri, del capo dello Stato,
Giorgio Napolitano. “L’uomo è uno, non esiste l’uomo pubblico e quello privato”, ha
aggiunto il senatore a vita facendo memoria di De Gasperi, auspicando che la sua conoscenza
permetta di comprendere “la concezione vera della politica”. “Nell’uso corrente la
politica è qualcosa di degradato, approssimativo” e legata alla “furbizia”: “tutto
il contrario di quello che si desume dalla vita di De Gasperi”, che ha lasciato ai
posteri “una concezione della vita politica assolutamente rigorosa e univoca”. A questo
modello - ha concluso Giulio Andreotti – si devono ispirare soprattutto i giovani:
la “concezione politica deve essere innanzitutto assolutamente rigorosa dal punto
di vista morale”. (A.L.)