Kenya: messaggio di Pentecoste dell’arcivescovo di Mombasa su unità e pace
Lo Spirito Santo ci “aiuta a lavorare insieme e senza paura, ad integrarci l’un l’altro
e a rinnovarci ed è allora che diventiamo una famiglia di Dio”. È uno dei passaggi
centrali del messaggio di Pentecoste di mons. Boniface Lele, arcivescovo di Mombasa,
in Kenya. Un messaggio all’insegna della pacificazione e dell’unità nazionale dopo
i conflitti politici ed etnici che hanno lacerato il Paese in questi ultimi due anni.
“La violenza post-elettorale – si legge nel testo - ha portato discordia. Abbiamo
riscoperto le nostre appartenenze tribali e questo ci ha riportato indietro ai tempi
in cui potevamo relazionarci solo con la nostra gente”. Questa Pentecoste è quindi
un’occasione “per veder vincere l’unità con l’aiuto dello Spirito Santo”, sottolinea
mons. Lele, ricordando l’esempio positivo del Sudafrica, del Malawi, dello Zambia
e del Ghana da cui “abbiamo imparato che è possibile avere elezioni pacifiche e che
dovremmo rimanere uniti e fermare gli spargimenti di sangue, perché insieme restiamo
in piedi, divisi cadiamo”. Per contro, “alcuni nostri Paesi vicini, come la Somalia,
sono per noi un monito sulle conseguenze della divisione, dell’indurimento dei cuori
e della mancanza di dialogo. Dobbiamo essere coscienti del fatto che la guerra e il
conflitto non sono mai un rischio remoto, soprattutto quando agiamo mossi solo dalle
nostre appartenenze etniche e regionali, ignorando il bene altrui”, sottolinea il
messaggio. Di qui l’invito ad “ammorbidire i cuori piuttosto che indurirli. Dobbiamo
imparare a discutere più apertamente e onestamente per trovare la strada che ci faccia
andare avanti non nell’interesse di alcune persone, ma di tutti i keniani. Oggi –
ricorda in conclusione l’arcivescovo di Mombasa - molti nostri fratelli e sorelle
non hanno di che mangiare: questo ci riguarda tutti indistintamente. Molte persone
perderanno il loro lavoro a causa della recessione e anche questo ci tocca tutti”.
(L.Z.)