La convivenza tra diverse confessioni religiose è possibile, basta prendere esempio
dai bambini, che comunicano tra di loro senza pregiudizi di fede. E’ il messaggio
fatto passare nel corso della serata tenutasi ieri presso la sede del Centro ebraico
italiano a palazzo Pitigliani. Un evento voluto dall’associazione onlus “Dialogue”
(Dialogue Identity And Limits of Gentes in United Europe) presieduta da Eva Ruth Palmieri.
Nell’occasione è stato presentato il filmato del regista Gualtiero Peirce, autore
del libro: “Il Signore è grande e non si può disegnare (perché nel foglio non ci
sta)”. Nel lavoro-video i bambini di tre distinte scuole primarie inferiori di Roma,
col consenso dei genitori e degli insegnanti, sono stati ripresi per 100 ore, nei
loro momenti di studio o ludici. Le scuole interessate sono state: la cattolica “Antonio
Rosmini”, l’ebraica, “Vittorio Polacco” di Roma e quella islamica della moschea “El
Fath”. Sullo schermo, sono state fatte scorrere, per quattro minuti, alcune immagini
tratte dal filmato, dal quale è partito il confronto con gli ospiti. “Punto di partenza
dell’incontro le testimonianze di bambini ebrei, cattolici e musulmani di Roma raccolte
nel libro. – spiega la presidente Palmieri - Voci autentiche, ascoltate durante le
lezioni, senza mai interferire, in tre scuole confessionali della capitale: i bambini
ci suggeriscono con tenerezza e spontaneità la via più semplice per la convivenza
civile e l’accoglienza degli altri”. “Non è Dio che ci divide, ma l’uso strumentale
che viene fatto delle religioni” aggiunge la presidente. Tra le immagini si coglie
ad esempio il vivo interesse dei bimbi cattolici alla storia di Adamo ed Eva mentre
dai racconti emerge anche la loro tenera coscienza rispetto alle “bugie” di cui sentono
nel loro piccolo la responsabilità. Sono state lette infatti dall’attore Gioele Dix
alcune pagine del libro del regista Peirce, che ha raccolto i confronti tenuti in
classe con alcuni bambini appartenenti a tre diversi “Credo” sul tema della fede,
come vedono Dio o il paradiso e l’inferno, ma anche il “peccato”. “Uno nasce ed un
altro muore – dice un bambino tra le pagine del capitolo 'Ho paura di Dio' – e poi
c’è Dio e lui non muore mai”. E ancora alla domanda dell’insegnante: “hai mai conosciuto
qualcuno che non ha sbagliato?”, un piccolo risponde: “Non ho conosciuto tutta la
gente”. Alla serata è intervenuta tra gli altri anche l’insegnante Marina Zola del
Movimento dei Focolari, ricordando che “il mondo è la casa degli uomini” e che “i
focolarini dimostrano che il dialogo interreligioso è possibile”. Zola ha riportato
l’esperienza fatta dal movimento di Chiara Lubich quando hanno ricevuto a Roma una
delegazione di sedici giovani israeliani. Anche per Adnane Mokrani, docente di studi
islamici della Pontificia Università Gregoriana “il dialogo è fondamentale perché
è la spiritualità dialogica, spiritualità dell’amicizia”. Mokrani ha portato ai presenti
l’esempio di apertura all’alterità del proprio bambino ravvedendo nella scuola “lo
strumento principale dell’integrazione”. (A cura di Anna Villani)