Congo: violenze contro i civili nell’est del Paese
Non c’è pace per le popolazioni dell’est della Repubblica Democratica del Congo, costrette
a subire le rappresaglie di due gruppi di guerriglia di origine straniera: l’ugandese
Esercito di Resistenza del Signore (Lord's Resistance Army-LRA) e il rwandese FDLR
(Forze Democratiche per la Liberazione del Rwanda). Il primo agisce nella provincia
dell’Equatore, al confine con sud Sudan e Uganda, mentre il secondo gruppo nel Nord
Kivu, al confine con il Rwanda. Secondo quanto riferisce don André Walia, cancelliere
della diocesi di Dungu Dorma, sul sito della Conferenza episcopale congolese, ripreso
dall'agenzia Fides, le violenze costringono sempre più persone alla fuga. “Domenica
scorsa abbiamo assistito a una forte marea umana, almeno mille persone, con solo qualche
effetto personale, che si è riversata sull’asse stradale Dungu-Ngilima, mentre altri
sono stati costretti ad attraversare il fiume Kibali per trovare rifugio a Dungu-Uye
e sulla strada Dungu-Ndedu”. Don Walia afferma che alcuni sfollati hanno iniziato
a tornare nelle proprie abitazioni, ma le hanno trovate saccheggiate e bruciate. Una
situazione simile viene vissuta dalle popolazioni del Nord Kivu, che devono subire
gli attacchi delle FDLR, e che è stata riconosciuta da un rapporto delle Nazioni Unite.
Il documento afferma che l’offensiva militare contro il gruppo rwandese non è riuscita
“a spezzare la catena di comando delle FDLR, che resta intatta. Dopo il ritiro dell’esercito
rwandese, le FDLR hanno contrattaccato diverse località del Nord e Sud Kivu, provocando
un aumento delle vittime civili”. Secondo il rapporto, i miliziani si finanziano con
lo sfruttamento illegale delle miniere e del carbone vegetale del Parco Nazionale
dei Virunga, famoso in tutto il mondo per i suoi gorilla di montagna. Il rapporto
denuncia le violenza contro i civili commesse da tutte le parti in causa. “Le esecuzioni
arbitrarie, gli assassini per rappresaglia, i sequestri, le distruzioni di beni” mentre
“le violenze sessuali, i lavori forzati, i saccheggi e i maltrattamenti dei civili”
sono commessi dai soldati delle forze armate congolesi. Si confermano dunque i dubbi
e le perplessità espresse a Fides da alcuni missionari nei confronti dell’operazione
militare congiunta contro i ribelli rwandesi. (R.P.)