2009-05-27 14:52:21

Prima Giornata mondiale della sclerosi multipla


Si celebra oggi la prima Giornata mondiale della sclerosi multipla, che colpisce due milioni e mezzo di persone in tutto il mondo. Si tratta di una malattia del sistema nervoso centrale che interessa soprattutto i giovani fra i 20 e i 30 anni, con un'alta componente femminile: le donne affette da sclerosi sono infatti il doppio degli uomini. Il costo sociale della malattia si aggira sui 2 miliardi e 400 milioni di euro l'anno. Su questa patologia ascoltiamo Claudio Conforti, consigliere nazionale dell'Aism, l'Associazione italiana sclerosi multipla, al microfono di Eliana Astorri:RealAudioMP3

R. – E’ una delle più gravi malattie del sistema nervoso centrale che riguarda soprattutto la trasmissione dei segnali nervosi lungo le fibre nervose perché attacca la mielina, che è la guaina protettiva delle fibre nervose ed è il principale organo di trasmissione del segnale. E’ una malattia sulla quale c’è moltissima ricerca, in Italia. Solo l’anno scorso, sono stati investiti nella ricerca quasi 4 milioni di euro.

 
D. – Oggi si può intervenire per rallentare il processo degenerativo?

 
R. – Si può intervenire, cosa che magari 10-15 anni fa era solo agli inizi, con tutta una serie di medicamenti, di trattamenti, soprattutto i cosiddetti “immunomodulanti”, interferone e tutta la famiglia di quelli che stanno venendo dopo, e anche con tanti altri medicinali ancora in fase di sperimentazione: alcuni già in fase di sperimentazione clinica, cioè ad un passo dall’applicazione, alcuni ancora in fase di ricerca di base. Ma la ricerca è tanta e in tante direzioni diverse. Una su cui si sta investendo molto è quella sulle cellule staminali adulte.

 
D. – Qual è la vita sociale e lavorativa di queste persone?

 
R. – Negli ultimi anni, è molto migliorata. Perché? Intanto, la diagnosi è più rapida, è più sicura e i vari tipo di trattamento che oggi sono disponibili possono essere iniziati in maniera molto precoce. I trattamenti non sono risolutivi, purtroppo, ancora; però ritardano gli effetti per cui oggi quella che si chiama “qualità di vita” delle persone con sclerosi multipla, soprattutto dei giovani che hanno avuto la diagnosi da poco, è molto superiore a quello che potevano avere persone della stessa età con la stessa diagnosi 10-15-20 anni fa. Una cosa da dire sulla sclerosi multipla è che ogni caso è diverso dagli altri e quindi una generalizzazione purtroppo è impossibile. Però, la qualità di vita e quindi anche l’approccio al lavoro e alla vita sociale, alla vita familiare, è notevolmente migliorato. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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