Lettera del cardinale Hummes per l'Anno sacerdotale
Tutto il popolo cattolico in ogni parte del mondo, nelle diocesi, nelle parrocchie,
nelle comunità locali è chiamato a partecipare all’Anno sacerdotale, che verrà aperto
dal Papa il prossimo 19 giugno, Giornata mondiale di preghiera per la santificazione
dei presbiteri. In questa occasione verrà anche inaugurato un nuovo sito internet
“www.annussacerdotalis.org”. Il servizio di Roberta Gisotti:
“Felici,
santi e gioiosi”: è così che il popolo cattolico vuol vedere i propri sacerdoti “nel
lavoro apostolico quotidiano”. Lo ricorda il cardinale Claudio Hummes, prefetto della
Congregazione per il Clero, nella Lettera rivolta ai sacerdoti in vista dell’Anno
loro dedicato, che avrà inizio con la celebrazione dei Vespri, presieduti da Benedetto
XVI, nella Basilica Vaticana, nella festa del Sacro Cuore di Gesù. Un Anno giubilare
che coincide con il 150.mo anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney,
che in questa occasione sarà proclamato dal Papa “patrono di tutti sacerdoti del mondo”,
che oggi sono oltre 408 mila.
“Davvero i sacerdoti
scrive il cardinale Hummes - sono importanti non solo per ciò che fanno, ma anche
per ciò che sono”. Non nasconde il porporato i casi di sacerdoti coinvolti in “problemi
gravi e situazioni delittuose”, che bisogna continuare ad investigare e giudicare
debitamente, punendoli, ma che sono una percentuale “molto piccola” del clero, rispetto
alla “stragrande maggioranza” di sacerdoti, “persone molto degne, dedicate al ministero,
uomini di preghiera e di carità pastorale, che investono l’intera esistenza” per attuare
la “propria vocazione e missione, spesso con grandi sacrifici personali”, “sempre
con amore autentico verso Gesù Cristo”, “solidali con i poveri e i sofferenti”, loro
stessi “a volte obbligati a situazioni di dura povertà”. “Perciò – sottolinea il prefetto
della Congregazione per il Clero – “la Chiesa è fiera dei suoi sacerdoti in tutto
il mondo”.
Sarà dunque un Anno di celebrazioni religiose
e pubbliche per approfondire l’identità sacerdotale nella Chiesa e nella società,
attraverso convegni di studio, giornate di riflessione, esercizi spirituali, conferenze
e settimane teologiche, ricerche scientifiche, pubblicazioni e tutto ciò che la creatività
delle Chiesa locali saprà proporre “per sviluppare la comunione e l’amicizia dei sacerdoti
con la comunità loro affidata”, per trasmettere infine – auspica il cardinale Hummes
– la “gioia cristiana che sgorga dalla certezza che Dio” ama i sacerdoti.