La Chiesa irlandese chiede scusa per gli abusi sui minori e promette aiuto e risarcimenti
per le vittime
Trovare soluzioni perché ciò che è stato denunciato non accada mai più: il monito
della Chiesa cattolica d’Irlanda, all’indomani del Rapporto della Commissione governativa
che ha indagato sugli abusi perpetrati sui minori in passato - dagli Anni ’30 fino
agli Anni ’70 - in alcune scuole e Istituti gestiti da religiosi. Il servizio di
Roberta Gisotti:
"Ci scusiamo
per coloro che sono stati così crudelmente abusati durante la loro infanzia”. Abusi
ancora più gravi in quanto perpetrati "da chi è chiamato a prendersi cura in nome
di Gesù Cristo”. Così affermano i vescovi irlandesi in una nota del Consiglio permanente,
riunito da ieri a Maynooth, annunciando che la drammatica questione sugli abusi ai
minori sarà al centro del dibattito della prossima Assemblea generale, in giugno,
alla presenza dei responsabili delle Congregazioni e degli Istituti religiosi, “per
affrontare - assicurano i presuli - le necessità delle vittime” e “il loro processo
di guarigione”.
A tale proposito l’arcivescovo
di Dublino, il cardinale Diarmuid Martin, ha sollecitato - attraverso una lettera
pubblicata dall’“Irish Times” - i 18 Ordini religiosi coinvolti nelle violenze ad
aiutare le vittime degli abusi ancora in vita. E' “la nostra ultima possibilità -
scrive il porporato - di rendere onore ai fondatori carismatici degli Ordini” e a
tutti i buoni componenti” “che li hanno seguiti”. Il porporato suggerisce quindi “modi
creativi” per sostenere finanziariamente i superstiti e le loro famiglie, deplorando
il mancato assolvimento dell’accordo sottoscritto nel 2002 col governo irlandese per
un fondo dedicato alle vittime. Un comportamento “choccante” - scrive l’arcivescovo
di Dublino - “non potete lasciare le cose come stanno” perché occorre redimere “la
vostra immagine di educatori dei poveri”.