2009-05-24 15:55:37

Nigeria. Mons. Badejo: la Chiesa è comunicazione


“La Chiesa è comunicazione. È molto allettante per i teologi cercare di contestare questa affermazione, ma non si tratta di una affermazione superficiale”, ha affermato mons. Emmanuel Ade Badejo, vescovo Coadiutore della diocesi di Oyo e Presidente del Consiglio per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Nigeriana, nel discorso per la 43esima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Come riferisce l’Agenzia Fides, mons. Badejo ha sottolineato, lo scorso 20 maggio nella Cattedrale di Ibadan, nel suo discorso di fronte all’Association of Catholic Media Practitioners, che l’aspetto comunicativo deriva dall’insegnamento di Gesù: “Sulla facciata della Pontificia Università Urbaniana a Roma, sono scolpite queste due suggestive parole: “Euntes Docete”, che significa: "Andate e insegnate”. I diritti d'autore di queste parole appartengono a Gesù. Egli disse: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni. Battezzate nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, e insegnate loro a compiere tutto ciò che vi ho comandato (Mt 28, 19-20). Secondo mons. Badejo, il concetto chiave per comprendere il ruolo della comunicazione nella Chiesa è “ammaestrate tutte le nazioni”, senza distinzioni di età, gruppi, razze. La comunicazione della Chiesa ha registrato un progressivo sviluppo dal giorno in cui i discepoli vivevano insieme nella paura dopo l'Ascensione di Gesù”. Il vescovo ha inoltre citato i molteplici documenti della Chiesa sulla comunicazione e i diversi messaggi del Pontefice in occasione della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, per dimostrare l’importanza data dalla Chiesa a questa tematica. Il presule ricorda che l’ultima Istruzione Pastorale del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Aetatis Novae, pubblicato il 2 febbraio 1992, “riassume e riorienta tutti i documenti precedenti, e attribuisce alla comunicazione della Chiesa un ampio spettro di competenze”. I media, secondo il documento, devono essere al servizio delle persone e delle culture, della comunità umana e del progresso, devono dialogare con il mondo, servire la comunione ecclesiale e promuovere una nuova evangelizzazione. Essi devono affrontare le sfide attuali di solidarietà e di sviluppo integrale e garantire il diritto di informazione e di comunicazione. Dal punto di vista strettamente pastorale, l’Istruzione invita alla difesa delle culture umane, alla promozione dei mezzi di comunicazione della Chiesa, alla formazione e alla cura pastorale di coloro che sono impegnati nelle comunicazioni sociali. “La questione di educare le persone a fruire dei media è fondamentale di fronte ai danni causati dal dilagare nei media tradizionali del consumismo, della pornografia e della violenza. La Chiesa deve cercare in ogni occasione di promuovere l'educazione ai media. Più cresce la consapevolezza critica del pubblico nei confronti dei messaggi dei media e più la società è capace di difendersi dai reali interessi dietro il fascino e il lusso presentati dai mezzi di comunicazione” ha concluso il vescovo. (A.D.G.)







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