L'abate primate Nokter Wolf: la società si costruisce se l'uomo non diventa Dio ma
vede se stesso alla luce dell'amore di Dio
“Quaerere Deum”, cercare Dio: su questa ricerca – ha detto il Papa, riprendendo San
Benedetto - si è fondata l’Europa. Come ripartire da questa esortazione benedettina?
Alessandro Gisotti lo ha chiesto a Dom Notker Wolf, Abate Primate dei Benedettini
Confederati:
R. – Bisogna
fare capire alla gente che il cammino odierno “quaerere” l’uomo invece di Dio è sbagliato
perché se io metto l’uomo al centro di tutto, allora al centro sono “io”, è solo egoismo
e la società si distrugge. La società è crollata e adesso lo vediamo anche in Europa.
Per esempio con la crisi finanziaria abbiamo visto che è stato il desiderio dell’individuo
di avere più soldi, il più possibile, benché egli stesso poi non possa sfruttare tutto
quello che prende dalla società. Questa spinta egoistica è un istinto, un impeto forte,
interiore ad avere sempre di più e a non essere mai soddisfatto. Se l’individuo ha
molti soldi allora vuole confrontarsi con altri che sono molto ricchi e allora vuole
essere il primo della lista: in questo modo l’uomo perde il senso, la misura: cerca
l’uomo ma in realtà cerca se stesso e si perde. D. – In questo
senso il primato di Dio torna anche nel lavoro. Sappiamo quanto sia presente questo
aspetto del lavoro nella regola di San Benedetto e allora quanto è attuale il primato
di Dio e della persona? R. – Il primato di Dio comprende tutta
la persona in tutto il suo essere: nella politica, nella vita sociale, nella responsabilità,
anche per la difesa, per la sicurezza. In questo modo si può entrare in tutta la vita
individuale e sociale. D. – Ogni pellegrino che si avvicina
all’ingresso di un monastero benedettino – lo vediamo qui a Montecassino e qui ha
davvero un grande significato – incrocia lo sguardo con la scritta “Pax”, pace. La
visita del Papa all’abbazia di Montecassino e poi al cimitero polacco, pochi giorni
dopo il pellegrinaggio in Terra Santa, ha evidentemente anche un forte richiamo alla
pace. Una sua riflessione… R. – Montecassino è l’esempio più
grande di quanto sia irrazionale e assurda la guerra. Sui monasteri benedettini c’è
sempre la scritta “Pax”: è una pace che viene da Dio stesso, è un suo dono. Gesù ha
detto, dopo la sua Resurrezione: “la pace sia con voi”. Il Papa venendo a Montecassino
ha voluto dimostrare che dobbiamo costruire continuamente la pace. Il bombardamento
di un monastero dove c’è scritto “pace” è un’assurdità che non si può capire. Basandoci
su questa esperienza cerchiamo di costruire la pace e una pace che si basi sull’unità,
sulla ricerca di Dio, sulla giusta misura umana. Che l’uomo accetti che è veramente
creato da Dio e che l’uomo stesso non è Dio, ma che si vede nella luce di Dio, nell’amore
di Dio. (Montaggio a cura di Maria Brigini)