2009-05-24 11:26:33

L'abate primate Nokter Wolf: la società si costruisce se l'uomo non diventa Dio ma vede se stesso alla luce dell'amore di Dio


“Quaerere Deum”, cercare Dio: su questa ricerca – ha detto il Papa, riprendendo San Benedetto - si è fondata l’Europa. Come ripartire da questa esortazione benedettina? Alessandro Gisotti lo ha chiesto a Dom Notker Wolf, Abate Primate dei Benedettini Confederati: RealAudioMP3

R. – Bisogna fare capire alla gente che il cammino odierno “quaerere” l’uomo invece di Dio è sbagliato perché se io metto l’uomo al centro di tutto, allora al centro sono “io”, è solo egoismo e la società si distrugge. La società è crollata e adesso lo vediamo anche in Europa. Per esempio con la crisi finanziaria abbiamo visto che è stato il desiderio dell’individuo di avere più soldi, il più possibile, benché egli stesso poi non possa sfruttare tutto quello che prende dalla società. Questa spinta egoistica è un istinto, un impeto forte, interiore ad avere sempre di più e a non essere mai soddisfatto. Se l’individuo ha molti soldi allora vuole confrontarsi con altri che sono molto ricchi e allora vuole essere il primo della lista: in questo modo l’uomo perde il senso, la misura: cerca l’uomo ma in realtà cerca se stesso e si perde.
 
D. – In questo senso il primato di Dio torna anche nel lavoro. Sappiamo quanto sia presente questo aspetto del lavoro nella regola di San Benedetto e allora quanto è attuale il primato di Dio e della persona?
 
R. – Il primato di Dio comprende tutta la persona in tutto il suo essere: nella politica, nella vita sociale, nella responsabilità, anche per la difesa, per la sicurezza. In questo modo si può entrare in tutta la vita individuale e sociale.
 
D. – Ogni pellegrino che si avvicina all’ingresso di un monastero benedettino – lo vediamo qui a Montecassino e qui ha davvero un grande significato – incrocia lo sguardo con la scritta “Pax”, pace. La visita del Papa all’abbazia di Montecassino e poi al cimitero polacco, pochi giorni dopo il pellegrinaggio in Terra Santa, ha evidentemente anche un forte richiamo alla pace. Una sua riflessione…
 
R. – Montecassino è l’esempio più grande di quanto sia irrazionale e assurda la guerra. Sui monasteri benedettini c’è sempre la scritta “Pax”: è una pace che viene da Dio stesso, è un suo dono. Gesù ha detto, dopo la sua Resurrezione: “la pace sia con voi”. Il Papa venendo a Montecassino ha voluto dimostrare che dobbiamo costruire continuamente la pace. Il bombardamento di un monastero dove c’è scritto “pace” è un’assurdità che non si può capire. Basandoci su questa esperienza cerchiamo di costruire la pace e una pace che si basi sull’unità, sulla ricerca di Dio, sulla giusta misura umana. Che l’uomo accetti che è veramente creato da Dio e che l’uomo stesso non è Dio, ma che si vede nella luce di Dio, nell’amore di Dio. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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