Firenze ricorda Madre Tribbioli: diede rifugio agli ebrei durante la Seconda Guerra
mondiale
“Accogliere per servire”, è il titolo del convegno che si è svolto oggi a Firenze
per ricordare “un’operaia silenziosa”, madre Maria Agnese Tribbioli, fondatrice, nel
1917, della congregazione delle Pie Operaie di San Giuseppe, ordine diffuso in Italia,
Brasile, India e Romania. Accogliere l’altro, il povero, l’ultimo per servire Dio,
è sempre stato il suo principio ispiratore di vita consacrata. Una delle sue intuizioni
più peculiari fu la valorizzazione della figura della donna all’interno della Chiesa
e della società, per le sue doti di mente e di cuore da spendere nei progetti educativi
a favore delle classi meno abbienti. Di grande importanza fu la sua opera a favore
degli ebrei durante la Seconda Guerra mondiale, ai quali diede rifugio nella Casa
generalizia dell’Istituto, salvandoli dai nazifascisti. Le religiose anziane – come
riferisce Avvenire – hanno raccontato che madre Tribbioli operò silenziosamente, per
non allarmare la comunità per i rischi che avrebbe creato questa azione assistenziale.
Per la sua azione di difesa degli ebrei, il suo nome è stato presentato alla Commissione
esaminatrice dell’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme perché sia incluso nell’elenco
dei “Giusti tra le nazioni”. L’iniziativa fiorentina in ricordo di madre Tribbioli,
di cui è in corso la causa di beatificazione, si è svolta presso l’Auditorium dell’ente
Cassa di risparmio di Firenze. Intervenuti, tra gli altri, l’arcivescovo di Firenze,
monsignor Giuseppe Betori e monsignor Walter Brandmuller, presidente del Pontificio
comitato di Scienze storiche, intervenuto a proposito del pontificato di Pio XII e
del suo impegno in favore degli ebrei. (A.D.G.)