2009-05-22 15:23:43

Assemblea generale dell'Avis: mancano 300 mila donatori di sangue


“I progetti di domani, i valori di sempre”: è il tema scelto da Avis, Associazione Volontari Italiani Sangue, per la 73.ma Assemblea generale, in programma da oggi pomeriggio a Roma, presso la Pontificia Università San Tommaso “Angelicum”. Nella capitale sono giunti per l’occasione 1.200 delegati in rappresentanza delle oltre 3.300 sedi regionali, provinciali e comunali e del 1.200.000 donatori di sangue associati. Tra i compiti dell’Assemblea, anche quello di eleggere il nuovo Consiglio Nazionale che, in seguito, indicherà la nuova guida dell’Avis per il prossimo quadriennio. Davide Dionisi ha intervistato il presidente uscente, Andrea Tieghi, per un bilancio degli ultimi sette anni di attività dell’organismo.RealAudioMP3

R. – Vogliamo fare un bilancio di questa attività che abbiamo sviluppato negli ultimi quattro anni di mandato, all’interno della quale abbiamo parecchi risultati positivi. Ad esempio, tutte le politiche che abbiamo sostenuto per i migranti e le politiche all’estero, per rafforzare il concetto del volontariato del sangue in Paesi come l’Argentina, il Marocco o la vicina Malta.

 
D. – Presidente, voi tenete molto - tenevate molto visto che ormai è stata approvata - alla legge 219 05. Ce ne vuol parlare, perché è uno dei risultati ottenuti dall’Avis...

 
R. – Questa legge di riforma del nostro servizio trasfusionale nazionale è stata voluta dal volontariato e anche da parte delle regioni italiane. Ci ha dato molta soddisfazione il fatto che abbiamo il Centro nazionale del Sangue dove è presente il volontariato, oltre che le regioni, e che ci ha permesso per esempio, nel recente terremoto dell’Abruzzo, di provvedere tempestivamente a ripristinare tutte le scorte che servivano in quei paesi martoriati dal sisma.

 
D. – Che cosa manca ancora al nostro Paese per incentivare la donazione del sangue?

 
R. – Secondo il nostro parere manca una politica di sensibilizzazione, soprattutto nei confronti dei giovani. Noi abbiamo bisogno di rafforzare le fila dei nostri donatori. Considerando che in Italia, tra Avis ed altre associazioni, sono circa 1 milione e 600 mila i donatori, credo che sia importante arrivare almeno ad avere 200 o 300 mila donatori periodici in più. Così si potrà contare su di loro ed affrontare le emergenze come quella estiva che abbiamo normalmente. Si deve affrontare anche la carenza cronica che non riusciamo a superare localmente e quindi dobbiamo far aiutare diverse zone, tra cui Lazio, Sicilia e Sardegna, dalle altre regioni che hanno maggiori donazioni. Questo è l’obiettivo che ci poniamo per far diventare veramente il nostro Paese completamente autosufficiente.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







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