Funerali del missionario ucciso in Guatemala: una vita con gli ultimi
“Rivolgiamo un appello alla magistratura e alla polizia civile affinché si uniscano
e indaghino su quanto accaduto, non perché la vittima è un sacerdote, ma perché la
gente non può continuare a morire e questi crimini non possono restare impuniti”:
lo ha detto padre José Manuel Santiago ai funerali di padre Lorenzo Rosebaugh, missionario
degli Oblati di Maria Immacolata, ucciso lunedì da uomini armati non identificati
mentre percorreva in automobile con quattro confratelli – di cui uno rimasto ferito
- una strada rurale che collega le comunità di Chisec e Ixcán, 500 chilometri a nord
di Città del Guatemala. All’appello - riferisce l'agenzia Misna - si è aggiunto anche
l’ufficio per i diritti umani dell’arcivescovado di Guatemala (Odhag), già guidato
da mons. Juan José Gerardi, ucciso nel 1998: “Esigiamo un’inchiesta e che si faccia
presto chiarezza su questo nuovo atto di violenza diretto contro la Chiesa”. Di nazionalità
statunitense, padre Rosebaugh, 74 anni, aveva lavorato a lungo al fianco dei più poveri
nelle regioni settentrionali del Quiché e di Alta Verapaz, tra le più colpite dalla
guerra civile (1960-’96). “Era molto vicino alla gente, di buon umore, negli anni
precedenti alla firma dell’accordo di pace si recava a piedi nelle comunità devastate
dalla violenza repressiva del conflitto” hanno ricordato i suoi confratelli in Guatemala.
“La sua morte – hanno aggiunto - rientra nella violenza che ogni giorno si vive in
questo paese”, il più popoloso dell’America Centrale, con quasi 14 milioni di abitanti
la metà dei quali vive in povertà, che registra il tasso di omicidi più alto della
regione con oltre 5000 l’anno, un dato superiore a quello del conflitto interno. “Si
distingueva per la sua opzione radicale per i poveri. Era un missionario molto speciale,
per la sua sincerità e lo stile di vita, povero tra i più poveri”. Nel periodo della
dittatura militare viveva in strada con i mendicanti, uno dei primi sacerdoti ad aver
compiuto questa scelta nell’arcidiocesi. (R.P.)