La Lev celebra con un annullo filatelico la Giornata Mondiale del Libro e del Copyright
Un francobollo con relativo speciale annullo filatelico che riproduce un antico Codice
Vaticano, ad opera di Maria Carmela Perrini: così la Libreria Editrice Vaticana ricorda
oggi la Giornata Mondiale del Libro e del Copyright, celebrata il 23 aprile scorso.
Ma come è nata l’idea di questo francobollo? Isabella Piro lo ha chiesto a
don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana:
R. – L’idea
è nata per ricordare la Giornata Mondiale del Libro e del Copyright. Da alcuni anni
il Vaticano ha aderito alla Convenzione di Berna e, quindi, al rispetto delle norme
che riguardano la pubblicazione dei libri e che riguardano la tutela del lavoro intellettuale.
E’ una giornata nella quale si insiste sulla lettura e sul valore del libro, anche
a livello internazionale.
D. - Vogliamo descrivere
questo annullo filatelico per i nostri ascoltatori?
R.
– E’ un valore di 60 centesimi. Riporta l'immagine del Codice Vaticano B, uno dei
più antichi manoscritti della Bibbia, che è conservato nella Biblioteca Apostolica
Vaticana e, quindi, è un modo anche per ricordare il valore culturale della Biblioteca
Vaticana.
D. - Questo francobollo, in realtà, fa
parte di un trittico…
R. – Sì, perché si è voluto
anche mettere assieme due avvenimenti di particolare interesse culturale. Il primo
è il centenario di fondazione dell’Istituto Biblico e l’altro è il convegno mondiale
delle biblioteche che si terrà a Milano nel prossimo luglio.
D.
- Per l’occasione, oggi, presso le librerie romane della Lev viene realizzata una
vendita libraria promozionale con il 15% di sconto: un incoraggiamento alla lettura…
R.
– Certamente. E’ un’occasione utile per acquistare dei libri a un prezzo ancora più
economico rispetto a quello con cui solitamente li offriamo ai nostri lettori.
D.
- Contestualmente a questa giornata, la Lev, in collaborazione con la rivista ‘Rogate’,
ha pubblicato una ricerca sulla lettura dei libri da parte dei sacerdoti: cosa è emerso?
R.
– E’ emerso che i sacerdoti acquistano dei libri, anche se tante volte non li leggono.
E’ emerso anche che c’è una diversità tra la generazione dei sacerdoti più anziani,
che sono ancora fedeli all’acquisto e all’uso del libro, e i sacerdoti meno anziani,
più giovani, che pur apprezzando il libro come valore culturale, lo usano poco.
D.
- Ormai da tempo si dice che i libri scompariranno, soppiantati dalle tecnologie moderne.
Secondo Lei è possibile?
R. – No, assolutamente.
Non lo dicono soltanto gli scrittori o i lettori appassionati, ma anche gli esperti
della materia a un livello internazionale. Il libro ha un linguaggio che è depositato
nella memoria di ognuno di noi, appartiene all’archetipo umano, antropologico: potranno
diminuire i lettori ma il libro in quanto tale resterà.
D.
- Cosa fare, allora, per incoraggiare a leggere di più?
R.
– Visitando le librerie, dandosi delle curiosità. Oggi c’è meno lettura perché c’è
meno curiosità e il libro può appagare le curiosità, può assicurare un approfondimento
tanto più necessario oggi con la superficialità dell’informazione che ci avvolge e
che ci attraversa.