Mons. Vegliò: nella Chiesa nessuno è straniero, i migranti meritano rispetto e
gratitudine
“Dio non fa preferenze verso alcuno, a qualunque nazione appartenga”: è quanto sottolineato
dall’arcivescovo Antonio Maria Vegliò nella Messa in San Giovanni in Laterano per
la Festa dei Popoli, celebrata domenica scorsa. Un rito caratterizzato dalla ricchezza
di musiche e canti nelle diverse lingue dei fedeli migranti che si sono raccolti nella
Basilica lateranense. Il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i
Migranti e gli Itineranti ha esortato tutti, dai cittadini alle autorità civili, a
guardare con occhi diversi gli immigrati. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Nella Chiesa
di Dio nessuno è straniero”: mons. Vegliò ha preso spunto dal celebre slogan di Giovanni
Paolo II per ribadire che l’amore di Cristo raggiunge il cuore di ogni uomo. Il presule
ha sottolineato che la varietà delle lingue dei migranti è segno di cattolicità, di
quella “stupenda ricchezza” che caratterizza la Chiesa che è in Roma. Si è soffermato,
dunque, sul tema della Festa dei popoli - “Roma con altri occhi” - e ha assicurato
il suo impegno affinché le parrocchie, i responsabili della politica e dell’informazione,
di tutta la cittadinanza guardino con occhi nuovi ai migranti. “Meritate rispetto,
ammirazione” e “gratitudine”, è stato il richiamo di mons. Vegliò, che ha soggiunto:
“La vostra presenza è preziosa e indispensabile in questa città”. D’altro
canto, è stato ancora il suo auspicio, spero che i migranti guardino con occhi diversi
Roma, rendendosi conto della tanta gente che gli vuole bene e che si impegna affinché
si sentano “cittadini fra cittadini, fratelli tra tanti fratelli”. Il capo dicastero
vaticano ha esortato gli italiani ad estendere il loro amore, “fatto non solo di parole”
verso i migranti che vengono da lontano fino a scorgere in loro il volto stesso di
Cristo. Infine, la speranza che “il meraviglioso pluralismo introdotto” dai migranti
“sia accolto da tutti” come una grande risorsa e che porti ad una convivenza pacifica
e benefica”.