2009-05-18 15:22:01

India: il cardinale Gracias chiede attenzione a poveri e dalit


“Sono orgoglioso del mio Paese”. E’ quanto afferma ad AsiaNews il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai e presidente della Conferenza episcopale indiana (Ccbi), dopo le elezioni legislative che hanno visto la netta affermazione del partito del Congresso di Sonia Gandhi. I nazionalsiti hindu dello schieramento Bharatiya Janata (Bjp) hanno ammesso la sconfitta: “Accettiamo il verdetto del popolo”, ha dichiarato Arun Jaitly, segretario generale del partito. Per il cardinale Oswald Gracias il voto esprime “un chiaro mandato a favore della libertà di religione” ed il riconoscimento che il Paese “può crescere e prosperare solo rispettando l’intuizione dei suoi padri fondatori che si trova nella nostra costituzione”. La consultazione riflette “il cuore della gente comune” che desidera “il rispetto di tutte le religioni e chiede in modo accorato di vivere in pace ed armonia”. L’arcivescovo è soddisfatto, in particolare, per il “senso di responsabilità dimostrato dalla popolazione”. Il porporato vede nella vittoria del Partito del Congresso “una conferma dell’approvazione verso la politica del governo uscente" e "questa ora è un’opportunità per il governo di portare a termine le promesse ancora incompiute”. Il cardinale Oswald Gracias si attende dal nuovo esecutivo un deciso impegno per “l’inclusione di tutte le fasce della popolazione: le minoranze, i dalit e i tribali” affinché possano anch’esse “partecipare alla ricchezza e alla prosperità della nostra patria”. “Desidero profondamente che il governo sia capace di prendere iniziative più audaci e sviluppare programmi che potrebbero apparire a prima vista impopolari, ma che in realtà serviranno per il bene comune della nazione”. Il cardinale parla di  “iniziative urgenti” su cui il prossimo esecutivo dovrebbe concentrarsi. “Educazione, salute, politiche specifiche rivolte alle bambine e alle donne” sono alcuni degli obiettivi che il porporato considera prioritari nell’agenda di chi guiderà il Paese per i prossimi cinque anni. “Il governo - afferma il cardinale - dovrebbe astenersi da misure populiste e sviluppare invece politiche a lungo termine per i poveri che contribuiranno al bene comune della popolazione e a risollevare le sorti dei più bisognosi”. “I nostri poveri delle campagne, le bambine e le donne, i tribali e i dalit hanno bisogno di assistenza sanitaria di base e di poter accedere all’educazione”, sottolinea infine l’arcivescovo. Prendere provvedimenti che rispondano a queste necessità equivale dar vita ad una “rivoluzione sociale” che “contribuirà ad accrescere l’autorità morale dell’India all’interno della comunità internazionale”. La Conferenza episcopale dell'India ha diffuso infine un comunicato congratulandosi e ringraziando tutti gli elettori indiani che hanno confermato il sostegno a una visione laica e democratica per il governo del Paese. I vescovi “sono fiduciosi che il Congresso e i suoi alleati terranno fede alle promesse di tutelare il Paese dalle forze che intendono frammentarlo. La comunità cristiana in India ha sempre sostenuto i partiti politici che difendono i diritti dei poveri e degli emarginati”. I vescovi hanno anche chiesto agli elettori di salvaguardare il carattere pluralista della grande democrazia indiana e gli elettori hanno chiaramente scelto di difendere questo patrimonio culturale, bocciando i programmi politici nazionalisti, integralisti e discriminatori. La Chiesa cattolica spera ora che la sconfitta dei movimenti e dei partiti fautori dell’ideologia nazionalista dell’hindutva possa far recedere i movimenti integralisti nella società e dare nuova linfa a quanti difendono le libertà e i diritti di tutti i cittadini, al di là della religione, della cultura e del gruppo sociale di appartenenza. (A.L.)







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