I vescovi francesi solidali con i volontari che aiutano i sans-papiers
La Chiesa francese è solidale con i cittadini e le associazioni di volontari che aiutano
gli immigrati senza documenti. Oggi in Francia chi accoglie, aiuta o semplicemente
accompagna amministrativamente una persona sans-papiers commette un crimine passibile
di pene e sanzioni. Una norma che ha fatto diverse vittime: si calcola che siano più
di 5mila gli episodi e le denunce di attivisti e comuni cittadini che hanno manifestato
la loro solidarietà ai migranti privi di permesso di soggiorno. In una nota, i vescovi
francesi chiedono l’apertura di un dibattito pubblico con i rappresentanti eletti
in cui siano presi in considerazione “tutti gli aspetti di questo grave problema”.
Questi volontari che “operano sul terreno – affermano – sono trattati con sospetto
e sottoposti a controlli frequenti, arresti, richiami alla legge. Sono accusati di
agire per passione o ingenuità, se non addirittura sospettate di fare il gioco dei
trafficanti. Non possiamo accettare – rimarcano i vescovi - che questo clima di sospetto
smobiliti coloro per i quali la solidarietà non è una parola vuota. La fratellanza
alla quale aspiriamo è un principio della Repubblica, ma anche un principio guida
del pensiero sociale della Chiesa”. La nota conclude quindi con una citazione emblematica
dal messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale dell' Emigrazione 1997:
“La Chiesa sente il dovere di farsi accanto, come il buon samaritano, al clandestino
e al rifugiato, icona contemporanea del viandante derubato, percosso ed abbandonato
sul ciglio della strada di Gerico”. (L.Z.)