Filippine. Nuovo appello della CRI per Eugenio Vagni
Sarebbero stati persi i contatti con Eugenio Vagni, il cooperante italiano rapito
4 mesi fa nelle Filippine dai guerriglieri islamici di Abu Sayyaf. L'allarme arriva
dalla Croce Rossa Internazionale che ha anche lanciato un appello ai sequestratori
per liberarlo. Il governo di Manila, intanto, sta intensificando le ricerche. Sull’evoluzione
della situazione, Roberta Rizzo ha intervistato il vicepresidente della Croce
Rossa Internazionale, Massimo Barra:
R.
- Non possiamo fare pronostici. Nessuno poteva immaginare innanzitutto l’evoluzione
in questo modo. E’ un sequestro anomalo, nessuno poteva pensare che, per esempio,
il capo delegazione più che liberato si ritrovasse libero. In realtà, lui si è ritrovato
libero senza che ci fosse una volontà dei sequestratori, che in pratica se lo sono
perso nella giungla, anche perché vanno a marce diverse. Vagni cammina con difficoltà,
l’altro era più giovane, quindi, ad un certo punto, si è trovato libero. Non credo
che dobbiamo essere pessimisti o che abbiamo elementi per essere pessimisti. Tra l’altro
sembra - a detta dei sequestratori - che non avessero intenzioni di uccidere i loro
sequestrati anche perché rappresentavano il loro "patrimonio": il potere contrattuale
nei confronti del governo per diminuire l’attività bellica nei loro confronti. Nel
momento in cui perdono il sequestrato, perdono il loro “asset”.
D.
- Per quanto riguarda lo stato di salute, secondo lei, se si aggravasse la situazione
di Vagni sarà possibile la liberazione?
R. - Questa
potrebbe essere una buona motivazione. Nel momento in cui l’onere del sequestrato
dovesse rivelarsi troppo elevato, ciò potrebbe essere un handicap che rende difficile
o oneroso la gestione del sequestrato.
D. - I soldati
filippini, in questo momento, stanno continuando le ricerche o si sono interrotte
anche sul versante militare?
R. - C’è una volontà politica
di arrivare ad una soluzione anche militare, però non tutti sono d’accordo su questo
perché poi il rischio per la vita dell’ostaggio è elevato.