Cento anni di missione in Africa e nel mondo per i missionari di Mariannhill
Il 28 luglio 1909 Papa Pio X separava il monastero trappista di Mariannhill, in Sudafrica,
dall'Ordine dei Cistercensi Riformati. Nasceva così la Congregazione dei Missionari
di Mariannhill, una comunità composta oggi da circa 400 membri e diffusa in 22 Paesi
del mondo. “Quando il nostro Fondatore, l'Abate Franz Pfanner, fondò il monastero
nel 1882 – dichiara all'Agenzia Fides il superiore generale, padre Damian Weber –
il suo obiettivo era favorire l'integrazione dei nativi Zulu nella società attraverso
il richiamo alla dignità del lavoro e l'esempio spirituale dei monaci trappisti. Fu
così che il carisma benedettino si rivelò lo strumento per liberare gli uomini, di
qualunque etnia, colore o religione, dalla povertà, dall'ignoranza e dall'emarginazione”.
Per l'Anno giubilare la Congregazione ha in programma una serie di iniziative nelle
diverse comunità locali per onorare la memoria dell'Abate Francesco Pfanner e ripercorrere
la storia dell'istituto. La celebrazione principale avrà luogo domenica 24 maggio
in Sudafrica, ad Emmaus, nel luogo dove un secolo fa morì l'Abate Pfanner, due mesi
prima la pubblicazione del decreto che sanciva la nascita della nuova Congregazione.
“Oggi – continua padre Weber – uno sviluppo importante è dato dal numero dei membri
africani in seno alla nostra comunità, che raggiunge un terzo del totale. Nel 1981
è stato consacrato il primo vescovo africano per la diocesi di Mariannhill, mons.
Paul Themba Mngoma, e un nostro confratello africano, mons. Paul Khumalo, è divenuto
da poco il nuovo arcivescovo di Pretoria. Inoltre, da una decina di anni, le nostre
Province africane, a cominciare dalla Zambia, inviano regolarmente i propri missionari
nel resto del mondo. È un grande risultato per la nostra comunità e per la Chiesa
africana”. (A.L.)