Commovente incontro con i piccoli malati del Caritas Baby Hospital
Il Papa nel pomeriggio si è recato al Caritas Baby Hospital di Betlemme: un ospedale
pediatrico fondato nel 1978 e sostenuto dai vescovi svizzeri e tedeschi. Assicura
circa 30 mila prestazioni ambulatoriali e 4 mila degenze all’anno anche grazie all’impegno
delle Suore Francescane Elisabettiane di Padova. L’incontro con i piccoli dell’ospedale
è stato toccante. Era presente anche il presidente Abbas. Il Papa ha visitato i piccoli
malati e si è soffermato con un bambino nato prematuro, di due chili e mezzo di nome
Elias. Dopo il discorso ha regalato all'ospedale un respiratore per bambini prematuri.
Benedetto XVI ha parlato di questa struttura come di “un'oasi quieta per i più vulnerabili”
che “ha brillato come un faro di speranza circa la possibilità che l’amore ha di prevalere
sull’odio e la pace sulla violenza”. Ai giovani pazienti ha detto: "Il Papa è con
voi!”. Ecco il testo integrale del discorso del Papa.
Cari Amici,
vi saluto affettuosamente nel nome di nostro
Signore Gesù Cristo, "che è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio ed intercede
per noi" (cfr Rm 8,34). Possa la vostra fede nella sua Risurrezione e nella sua promessa
di nuova vita mediante il Battesimo riempire i vostri cuori di gioia in questo tempo
pasquale! Sono grato per il caloroso benvenuto
rivoltomi a vostro nome da Padre Michael Scheiger, Presidente dell'Associazione di
Kinderhilfe, Mr. Ernesto Langensand, il quale sta completando il suo periodo di Amministratore
Capo della Caritas Baby Hospital, e Madre Erika Nobs, Superiora di questa locale comunità
delle Suore Elisabettine Francescane di Padova. Saluto anche cordialmente l’Arcivescovo
Robert Zollisch ed il Vescovo Kurt Koch, che rappresentano rispettivamente le Conferenze
Episcopali tedesca e svizzera, che hanno fatto avanzare la missione del Caritas Baby
Hospital mediante la loro generosa assistenza finanziaria. Dio
mi ha benedetto con questa opportunità di esprimere agli amministratori, medici, infermiere
e personale del Caritas Baby Hospital il mio apprezzamento per l’inestimabile servizio
che hanno offerto - e continuano ad offrire - ai bambini della regione di Betlemme
e di tutta la Palestina da più di cinquant’anni. Padre Ernst Schnydrig fondò questa
struttura nella convinzione che i bambini innocenti meritano un posto sicuro da tutto
ciò che può far loro del male in tempi e luoghi di conflitto. Grazie alla dedizione
del Children’s Relief Bethlehem, questa istituzione è rimasta un'oasi quieta per i
più vulnerabili, e ha brillato come un faro di speranza circa la possibilità che l’amore
ha di prevalere sull’odio e la pace sulla violenza. Ai
giovani pazienti ed ai membri delle loro famiglie che traggono beneficio dalla vostra
assistenza, desidero semplicemente dire: "Il Papa è con voi"! Oggi egli è con voi
in persona, ma ogni giorno egli accompagna spiritualmente ciascuno di voi nei suoi
pensieri e nelle sue preghiere, chiedendo all'Onnipotente di vegliare su di voi con
la sua premurosa attenzione. Padre Schnydrig descrisse
questo luogo come "uno dei più piccoli ponti costruiti per la pace". Ora, essendo
cresciuto da quattordici brande ad ottanta letti, e curandosi delle necessità di migliaia
di bambini ogni anno, questo non è più un ponte piccolo! Esso accoglie insieme persone
di origini, lingue e religioni diverse, nel nome del Regno di Dio, il Regno della
Pace (cfr Rm 14,17). Di cuore vi incoraggio a perseverare nella vostra missione di
manifestare amore per tutti gli ammalati, i poveri e i deboli. In
questa Festa di Nostra Signora di Fatima, gradirei concludere invocando l'intercessione
di Maria mentre imparto la Benedizione Apostolica ai bambini e a tutti voi. Preghiamo:
Maria, Salute dell'Infermo, Rifugio dei Peccatori,
Madre del Redentore: noi ci uniamo alle molte generazioni che ti hanno chiamata "Benedetta".
Ascolta i tuoi figli mentre invochiamo il tuo nome. Tu hai promesso ai tre bambini
di Fatima: “Alla fine, il mio Cuore Immacolato trionferà". Che così avvenga! Che l’amore
trionfi sull’odio, la solidarietà sulla divisione e la pace su ogni forma di violenza!
Possa l’amore che hai portato a tuo Figlio insegnarci ad amare Dio con tutto il nostro
cuore, con tutte le forze e con tutta l’anima. Che l’Onnipotente ci mostri la sua
misericordia, ci fortifichi con il suo potere, e ci ricolmi di ogni bene (cfr Lc
1,46-56). Noi chiediamo al tuo Figlio Gesù di benedire questi bambini e tutti i bambini
che soffrono in tutto il mondo. Possano ricevere la salute del corpo, la forza della
mente e la pace dell’anima. Ma soprattutto, che sappiano che sono amati con un amore
che non conosce confini né limiti: l'amore di Cristo che supera ogni comprensione
(cfr Ef 3,19). Amen. Dell'opera del Caritas Baby
Hospital di Betlemme ci suor Erika Nobs, superiora di questa locale comunità
delle Suore Elisabettine Francescane di Padova. L'intervista è di Roberto Piermarini:
R. – Assistiamo
i bambini palestinesi che vengono da Betlemme e dalla circoscrizione di Hebron, dalla
parte sud del West Bank. D. – Quindi, sono tutti bambini musulmani,
la maggior parte? R. – La maggior parte sono bambini musulmani,
la stragrande maggioranza: il 90 per cento e anche più. D. –
Che rapporto avete con le famiglie musulmane che portano a voi questi bambini? R.
– Di solito un buon rapporto: loro sono contenti e grati per il servizio che diamo.
Siamo l’unico ospedale ed hanno veramente bisogno di noi. Ed anche per questo sono
grati. D. – Cosa curate in particolare? R.
– Curiamo tutte le malattie interne e anche tante malattie genetiche, malattie metaboliche,
malattie del cuore, dovute al matrimonio tra consanguinei. D.
– Quali sono le difficoltà maggiori che incontrate nel vostro lavoro, nell’ospedale? R.
– Le difficoltà sono quelle del trasferimento a Gerusalemme, quando un bambino ha
bisogno di un intervento chirurgico. E’ una grande difficoltà, perché senza permessi
non possono partire. Si devono, poi, coordinare le ambulanze. Una nostra ambulanza
deve andare al check-point e dall’altra parte deve venire l’ambulanza da Israele,
e questo crea difficoltà, perché i bambini a volte sono molto ammalati, ma devono,
in ogni caso, cambiare l’ambulanza. D. – I bambini che voi accogliete
nel vostro ospedale, la maggior parte non pagano, non hanno la possibilità di pagare.
Ma come va avanti l’ospedale economicamente, avete dei donatori? R.
– Noi abbiamo tanti donatori e siamo grati a tutti gli amici che ci aiutano a portare
avanti l’opera: amici dall’Italia, amici dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Europa
e anche altrove. Possiamo veramente fare una buona opera. D.
– Suor Erika, perché questa visita del Papa al Caritas Baby Hospital? Come vede lei
questa visita? R. – Devo dire che siamo tanto contenti di questa
visita, di questa sorpresa che ci fa il Santo Padre. Ma io penso che oltre a visitare
i luoghi santi, cioè il luogo dove Gesù è nato, lui voglia vedere anche i bambini
Gesù viventi, che abbiamo nel nostro ospedale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)