Commento da Betlemme: le parole piene di amore del Papa ci danno coraggio e speranza!
Benedetto XVI è stato accolto a Betlemme, il luogo della nascita di Gesù, in un clima
di grande commozione. Sulle parole pronunciate dal Santo Padre si sofferma, al microfono
di Fabio Colagrande, il dottor Geries Sa’ed Khourry,direttore
del Centro Al-Liqa’ di Betlemme per la promozione della tolleranza e dell’amicizia
tra cristiani, musulmani ed ebrei:
R. – Le parole
di Sua Santità hanno commosso tutti: hanno commosso non soltanto i giovani, ma tutti
noi. Quando ha detto: “Bisogna resistere, non bisogna scappare, bisogna sperare, bisogna
rimanere qua!”. E’ un messaggio molto importante per la Chiesa locale. Noi crediamo
nel dialogo, crediamo nell’incontro sia religioso sia culturale; noi crediamo nella
costruzione di ponti e non muri tra popoli e tra religioni. Perciò, i giovani sono
molto importanti per il futuro della presenza viva della Chiesa locale. D.
– Lei crede davvero che, nonostante le grandi difficoltà che stanno vivendo i Territori
palestinesi, questo seme di speranza e di pace possa maturare? R.
– Come popolo palestinese, abbiamo sofferto per più di 60 anni, e tuttora stiamo soffrendo.
Ma quando sentiamo queste parole, che danno coraggio, quando sentiamo parole che sono
piene di amore, piene di fede, per noi sono veramente parole che ci danno speranza
per un futuro migliore. Noi palestinesi cristiani dobbiamo continuare a far sentire
la nostra voce profetica che chiede la giusta pace in Terra Santa sia per il popolo
palestinese sia per i nostri fratelli israeliani, noi vogliamo solo una cosa: uno
Stato palestinese per il nostro popolo che ha sofferto, affianco allo Stato israeliano:
che vivano in pace l’uno vicino all’altro!