L'arresto dei due di Al Qaeda a Bari: progettavano attentato a Parigi
Poteva contare su una cinquantina di affiliati la cellula terroristica di Al Qaeda
alla quale appartengono - secondo la magistratura barese - l'imam Bassam Ayachi e
Raphael Gendron - arrestati oggi per associazione finalizzata al terrorismo internazionale.
E' quanto emerge dalle indagini dei pm della procura di Bari titolari dell'inchiesta.
I due, già in carcere da novembre per una vicenda di immigrazione clandestina, stavano
organizzando un attentato contro l’aeroporto di Parigi. L’ombra terrorismo, dunque,
si allunga nuovamente sull’Europa. Salvatore Sabatino ne ha parlato con Maurizio
Calvi, presidente del Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo.
R. – Il rischio
del terrorismo internazionale continua ad essere un elemento permanente, sia dal punto
di vista della costituzione della rete di Al Qaeda, che rimane ancora un elemento
forte e, dall’altra, di un proselitismo sempre più vasto e diffuso, che ovviamente
crea allarme soprattutto in Europa. Il problema è che il terrorismo internazionale
e la rete di Al Qaeda si sono rafforzati notevolmente e gli arresti, il reclutamento
di questi due imam francesi, dimostrano chiaramente che Al Qaeda ha un punto di forza
e può realizzare attentati devastanti nel cuore dell’Europa. D.
– L’instabilità internazionale, pensiamo al Medio Oriente, all’Iraq, all’Afghanistan,
al Pakistan, allo Sri Lanka, quanto influisce sulla tenuta di Al Qaeda? R.
– Più è forte il rischio di contrapposizioni politiche nell’area calda del Medio Oriente
oppure nelle aree calde del Pakistan, dell’Afghanistan, e di più sono gli elementi
di forza di Al Qaeda. In quelle realtà ovviamente è presente una rete fortissima che
si espande ovviamente verso l’Europa. Quindi, continua ad essere forte Al Qaeda, soprattutto
nelle aree dove l’instabilità politica è ancora permanente e dove il rischio, soprattutto
in Pakistan, di un’avanzata della rete di Al Qaeda, costituisce un rischio non solo
per quelle realtà, ma costituisce un rischio per tutto l’Occidente. D.
– L’Europa dopo gli attacchi di Londra e Madrid, può dirsi oggi più sicura, almeno
sul fronte della prevenzione del terrorismo? R. – Il problema
è che mentre si realizza questa forte presenza del radicalismo islamico in Europa,
più forte è la prevenzione, nel senso che la prevenzione costituisce un elemento di
forza dei Paesi dell’Europa. Quindi, gli arresti confermano che senza la prevenzione
è difficile contrastare questa rete di Al Qaeda, soprattutto il radicalismo e il rischio
di attentati devastanti nel cuore dell’Europa.