La visita al Memoriale dell'Olocausto: intervista con una storica dello Yad Vashem
Benedetto XVI nel pomeriggio visiterà lo Yad Vashem, il Memoriale dell'Olocausto.
Nella Sala della Rimembranza incontrerà sei sopravvissuti e terrà il suo discorso.
Ma con quale spirito lo Yad Vashem accoglie il Papa? Roberto Piermarini lo
ha chiesto a Iael Nidam Orvieto, storica dell'Istituto internazionale per la
ricerca del Memoriale dell'Olocausto: R. – Con uno
spirito molto positivo e con uno spirito di benvenuto. Questa visita è estremamente
importante per entrambe le parti ed il Papa rappresenta un leader spirituale molto
importante nel mondo. Quindi, questa visita ha un’importanza simbolica, spirituale
e non solo. D. – Qual è la particolarità di questa visita? R.
– Dal punto di vista organizzativo, proprio perché ci rendiamo conto che si tratta
di un leader spirituale molto importante, abbiamo scelto dall’inizio una modalità
esattamente uguale alla visita di Giovanni Paolo II. E' divisa in due parti: una parte,
diciamo, cerimoniale, che vuole dare un tributo e mantenere la memoria delle vittime
della Shoah; e una seconda parte durante la quale ci sono dei discorsi – appunto il
discorso del Papa – ed anche questa è unica perché la visita di Giovanni Paolo II
e la visita del Papa attuale sono e resteranno le uniche occasioni durante le quali,
nella Tenda della Rimembranza, si sono fatti dei discorsi. D.
– Cosa significa “Yad Vashem” e cosa rappresenta questo Memoriale per il popolo di
Israele? R. – Yad Vashem significa “il monumento e la
memoria”. Rappresenta il luogo, possiamo dire simbolico – molti lo vedono anche come
la tomba simbolica – dei sei milioni di ebrei sterminati dai nazisti e dai loro collaboratori.
Dobbiamo ricordarci che la maggior parte delle vittime non ha una tomba e proprio
nel luogo dove avverrà la cerimonia, la Tenda della Rimembranza, sono seppelliti sei
calici pieni di ceneri che sono state raccolte nei sei campi di sterminio nel ’45;
nel ’46 poi, sono stati portati qui in Israele e sono stati seppelliti in maniera
temporanea fino all’apertura della Tenda della Rimembranza. Da quando la tenda della
rimembranza è stata costruita, quella è diventata veramente la tomba simbolica dei
sei milioni di vittime. Proprio per questo, scegliamo quel luogo come luogo più adatto
per questo tipo di cerimonie.