Iran: scarcerata Roxana Saberi: condannata a due anni con sospensione della pena
La giornalista irano-americana Roxana Saberi è stata scarcerata. La condanna a otto
anni per spionaggio inflitta in primo grado è stata ridotta a due anni, con sospensione
condizionale della pena, perchè gli Stati Uniti sono stati considerati un Paese non
ostile. Lo ha detto oggi uno degli avvocati della giornalista irano-americana, Abdolsamad
Khorramshahi. È stata condannata al minimo della pena per il reato di cui è stata
riconosciuta colpevole, previsto dall’articolo 505 del Codice penale iraniano, vale
a dire quello che punisce “chiunque raccolga informazioni atte a minacciare la sicurezza
del Paese con ogni mezzo e sotto la copertura di una funzione ufficiale, e le trasmetta
ad altri”. In primo grado invece la Saberi era stata riconosciuta colpevole del reato
di cui all'articolo 508, che punisce “chiunque cooperi con un governo straniero ostile
contro la Repubblica islamica dell'Iran”.
Medio Oriente È cominciato
a Sharm el Sheikh un colloquio tra il presidente egiziano, Hosni Mubarak, ed il premier
israeliano, Benyamin Netanyahu, il primo da quando è in carica il nuovo governo israeliano.
Gli osservatori ritengono che gli argomenti più importanti all'esame dei due leader
debbano essere l'Iran ed i timori comuni di Egitto e Israele per la sua politica estera,
insieme con il processo di pace mediorientale. Colloqui precedenti di Netanyahu con
Mubarak e sue visite in Egitto risalgono all'anno scorso, in maggio - quando l'attuale
primo ministro israeliano partecipò con vari esponenti del governo allora in carica
a Tel Aviv ad un Forum economico di Davos svoltosi a Sharm el Sheikh - ed alla seconda
metà degli anni '90, quando Netanyahu fu alla guida di un altro governo.
Darfur:
il governo riammette tre Ong americane Tre Ong statunitensi sono state riammesse
in Darfur dal governo del Sudan, dopo le espulsioni di inizio marzo. A seguito di
un accordo raggiunto nel corso di un incontro tra Scott Gration, inviato dagli Stati
Uniti, e dirigenti di Khartoum. Le richieste avanzate dal governo sudanese al delegato
statunitense, nel colloquio tenutosi tra le parti, sembra siano state: la rimozione
del Sudan dalla lista statunitense degli Stati che proteggono il terrorismo, l'abolizione
delle sanzioni economiche in vigore e l'innalzamento del livello delle rappresentanze
diplomatiche tra Khartoum e Washington.
Kosovo: scontri tra polizia e manifestanti
serbi È di dieci feriti il bilancio degli scontri, avvenuti ieri sera, tra
la polizia locale ed un migliaio di serbi. Alla base delle proteste i continui tagli
nell’erogazione dell’energia elettrica. I focolai della protesta interessano alcuni
villaggi non lontano da Kosovska Kamenica. Da giorni si registrano tensioni in queste
zone.
Economia: primi segnali d’incoraggiamento per Italia, Francia, Gran
Bretagna Il superindice economico dell'Ocse è sceso a marzo a 92,2 da 92,4
di febbraio. Lo ha reso noto l'organizzazione internazionale, precisando che nonostante
il calo generale, “Italia, Francia, e Gran Bretagna stanno mostrando, almeno, segnali
di una pausa nel rallentamento economico”. Per quanto “deboli” questi segnali sono
presenti, per questi Paesi, nella maggioranza dei componenti del superindice, segnala
l'Ocse. Per l'Italia, in particolare, l'indicatore è passato da 96,6 di febbraio a
97,4. In Francia da 96,8 a 97,9 e in Gran Bretagna da 96,3 a 96,6.
Georgia È
iniziato l'incontro tra il presidente georgiano Mikhail Saakashvili e i quattro leader
dell'opposizione per affrontare la grave crisi politica nel Paese. Nella sede del
Ministero degli interni sono presenti anche il presidente del parlamento di Tbilisi
David Bakradze e altri rappresentanti della maggioranza parlamentare. Per l'opposizione
sono intervenuti l'ex candidato alle presidenziali Levan Gaceciladze, il leader del
partito "La via della Georgia" Salomè Zurabishvili, l'ex rappresentante della Georgia
all'Onu e leader del partito "Alleanza per la Georgia" Irakli Alasania e il capo del
partito "Forum nazionale" Kakha Shartava.
Tensioni in Caucaso Nella
Repubblica caucasica di Kabardino-Balkaria, tre uomini, tra cui due esponenti di spicco
del terrorismo ceceno, sono rimasti uccisi ieri sera nel corso di un conflitto a fuoco,
apertosi con le forze dell'ordine. È accaduto a Dugulubgei, un villaggio del distretto
di Baksan. Per gli inquirenti, sono gli autori degli attacchi nella Repubblica russa
di Kabardino-Balcaria, avvenuti nell’ottobre del 2005: 200 fondamentalisti, legati
alla guerriglia cecena, assalirono, a Nalcik tre commissariati di polizia, le sedi
locali dei servizi di sicurezza e del ministero degli Interni. Negli scontri persero
la vita circa 140 persone. I due “terroristi”, ieri sera, viaggiavano a bordo di un’auto
con una terza persona. Fermati per un controllo, hanno opposto resistenza alle forze
dell’ordine, che volevano trarli in arresto. C’è stato poi un attentato in una delle
principali città della Repubblica dell'Inguscezia: nell’esplosione di una bomba sono
rimasti feriti due poliziotti e un passante.
Myanmar Il regime militare
del Myanmar ha autorizzato l'assistenza medica ad Aung San Suu Kyi, 63 anni, malata,
nella residenza dove la leader storica dell'opposizione si trova agli arresti da anni.
La scorsa settimana la Lega nazionale per la democrazia (Nld), il partito di San Suu
Kyi, dichiarò di essere “estremamente preoccupato” delle condizioni di salute della
loro leader, Nobel per la Pace, che soffrirebbe di ipertensione e disidratazione.
Venerdì scorso per motivi non chiari è stato arrestato il suo medico personale, Tin
Myo Win. L'assistente di quest'ultimo, Pyone Moe Ei, si è recata alla villa della
leader dissidente per sottoporla a flebo. Durante il fine settimana non le è stato
permesso di tornare. Solo oggi è tornata a far visita alla San Suu Kyi per cambiarle
la flebo ed è rimasta con lei per diverse ore. Aung San Suu Kyi è stata privata della
libertà per complessivamente 13 degli ultimi 19 anni, dopo che nel 1990 vinse le elezioni
e fu arrestata. Dal 2003 vive agli arresti domiciliari nella sua villa di Rangoon.
Alcuni giorni fa un cittadino americano ha compiuto una misteriosa incursione nella
sua residenza, dov'è arrivato a nuoto senza essere visto, ed è stato arrestato.
In
Colombia morti in un’imboscata sette militari Sono morti sette militari e quattro
sono rimasti feriti a seguito di un’imboscata tesa dalle Forze armate rivoluzionarie
colombiane (Farc). Il sanguinoso attacco si è consumato nel sud della Colombia, vicino
al confine con l'Ecuador. Inoltre, nella località di Samaniego due agenti della stazione
di polizia sono rimasti feriti dall’esplosione di una bomba.
Venezuela Il
presidente venezuelano Hugo Chavez ha ordinato l'esproprio di circa 10 mila ettari
di terreni da vari proprietari dello Stato di Barinas, nel sud-ovest del Paese. L'annuncio
è stato fatto dallo stesso Chavez nel suo programma radiofonico settimanale "Alo'
Presidente", andato in onda proprio dallo Stato di Barinas, dove si era recato per
firmare il decreto per gli espropri. “Non c'è terra privata - ha detto Chavez nel
corso del programma - ci puo' essere gente che occupa la terra, ci possono essere
produttori (purchè producano), ma se l'occupano senza produrre, perdono il diritto
di occuparla e allora la legge dev'essere implacabile”.
Giappone Il
leader del partito democratico giapponese, Ichiro Ozawa, ha rassegnato le dimissioni
dal proprio incarico. Lo ha annunciato lo stesso Ozawa durante una conferenza stampa
in corso a Tokyo. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Anna Villani)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 131
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