Sri Lanka: offensiva governativa contro le Tigri Tamil
Si stringe il cerchio dell’esercito dello Sri Lanka attorno alle ultime roccaforti
dei ribelli tamil nel nord del Paese. Le Tigri Tamil (Ltte) accusano le truppe di
Colombo di aver causato circa 2000 morti civili a seguito dei bombardamenti delle
ultime 24 ore. Bilancio non confermato da un portavoce dell’esercito secondo cui si
tratta solamente di propaganda dei ribelli. Il servizio di Marco Guerra:
L’avanzata dell’esercito
dello Sri Lanka verso le postazioni tamil nel nord dell’isola prosegue con un "guerra
di cifre" fra le parti. Secondo un comunicato dei ribelli, pubblicato sul sito Tamilnet,
pesanti bombardamenti la scorsa notte avrebbero provocato almeno 2000 vittime civili.
Dal canto suo, Colombo ha negato persino di aver compiuto qualsiasi attacco nella
zona. Lo scambio di accuse tra Tigri Tamil e esercito è molto frequente. Tuttavia
si registra una parziale conferma del raid da parte di alcuni medici che operano nella
zona dei combattimenti, che parlano però di 257 persone uccise e oltre 800 feriti.
Ad ogni modo le condizioni umanitarie nelle zone interessate dal conflitto restano
gravissime. L’Onu ha stimato che circa 50 mila civili sono bloccati nel territorio
costiero controllato dai guerriglieri separatisti, mentre sarebbero oltre 6500 quelli
rimasti uccisi dallo scorso gennaio, quando l’esercito ha lanciato l’offensiva finale
nel nord-est del Paese. Non meno preoccupante sono poi le condizioni degli oltre 200
mila sfollati fuggiti dalle zone teatro dei combattimenti. La Croce Rossa, che insieme
alla Chiesa locale è in prima linea sul fronte degli aiuti, parla di situazione catastrofica.
L’allarme umanitario non sembra però fermare la determinazione del governo che esprime
soddisfazione per l’esito del conflitto e respinge gli appelli al cessate il fuoco,
provenienti dai Paesi occidentali.