Continuano gli scontri tra esercito e ribelli tamil nello Sri Lanka dove si intensificano
anche le opere di soccorso ed assistenza a feriti e sfollati da parte dei religiosi
locali. A Vavuniya, nella diocesi di Mannar, si svolge l’Apostolato delle Suore Missionarie
della Carità, l’ordine fondato da Madre Teresa di Calcutta: ne dà notizia l’Osservatore
Romano. La “Casa dell’Amore” gestita dalle suore della santa di origini albanesi,
ha accolto 266 anziani, tra i 75 e gli 85 anni. “La loro principale preoccupazione
– racconta suor Jose - è l’incertezza della sorte dei loro cari”, in quanto i congiunti
vivono nella zona calda degli scontri tra l’esercito ed i guerriglieri. La maggioranza
di quelli che trovano ricovero presso la Casa dell’Amore sono di religione indù. Le
suore hanno iniziato la loro opera missionaria a Vavuniya nel 1996. Agli inizi, erano
appena cinque, mentre ora sono in dieci, ad assistere i ricoverati, il cui numero
è cresciuto notevolmente negli ultimi tempi, a causa dell’inasprirsi della lotta armata.
Un’opera straordinaria quella delle suore della carità, se si pensa che sono numerosissimi
gli anziani che muoiono nei campi dei rifugiati a causa della mancanza di assistenza
adeguata e la scarsità dei medicinali. Secondo il portavoce del ministro per le emergenze
e i diritti umani del governo di Colombo, nello Sri Lanka, occorrono almeno - cinquanta
milioni di dollari - per fare fronte all’emergenza degli sfollati. Nei centri di accoglienza,
gestiti dal governo, vi sono circa 200mila persone a cui le autorità forniscono soltanto
un pacco di cibo e materiale igienico. (A.V.)