Religione sfigurata quando è costretta a servire ignoranza, pregiudizio e violenza:
così il Papa alla benedizione della prima pietra dell'Università cattolica di Madaba
Dal Monte Nebo il Papa si è trasferito a Madaba, ad una quarantina di km da Amman,
per benedire la prima pietra dell’Università del Patriarcato latino della città. “La
fede in Dio – ha detto il Pontefice - non sopprime la ricerca della verità; al contrario
l’incoraggia …Ovviamente la religione, come la scienza e la tecnologia, come la filosofia
ed ogni espressione della nostra ricerca della verità, possono corrompersi. La religione
viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il
disprezzo, la violenza e l’abuso. Qui non vediamo soltanto la perversione della religione,
ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della
mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile”. Ecco il testo integrale
del discorso del Papa nella traduzione dall’originale inglese:
Cari
Fratelli Vescovi, Cari Amici, è
per me una grande gioia benedire la prima pietra dell’Università di Madaba. Ringrazio
Sua Beatitudine l’Arcivescovo Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, per le
gentili parole di benvenuto. Desidero estendere uno speciale saluto di apprezzamento
a Sua Beatitudine il Patriarca Emerito, Michel Sabbah, alla cui iniziativa ed ai cui
sforzi, unitamente a quelli del Vescovo Salim Sayegh, questa nuova istituzione tanto
deve. Saluto inoltre le Autorità civili, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli,
come pure quanti ci accompagnano in questa importante cerimonia. Il
Regno di Giordania ha giustamente dato priorità all’obiettivo di espandere e migliorare
l’educazione. So che in questa nobile missione Sua Maestà la Regina Rania è particolarmente
attiva e la sua dedizione è motivo di ispirazione per molti. Mentre plaudo agli sforzi
delle persone di buona volontà impegnate nell’educazione, rilevo con soddisfazione
la partecipazione competente e culturalmente qualificata delle istituzioni cristiane,
specialmente cattoliche e ortodosse, in questo sforzo globale. È questo retroterra
che ha condotto la Chiesa Cattolica, con il sostegno delle Autorità giordane, a porre
in atto i propri sforzi nel promuovere l’educazione universitaria in questo Paese
ed altrove. L’iniziativa risponde, inoltre, alla richiesta di molte famiglie che,
soddisfatte per la formazione ricevuta nelle scuole rette da autorità religiose, chiedono
di poter avere un’analoga opzione a livello universitario. Plaudo
ai promotori di questa nuova istituzione per la loro coraggiosa fiducia nella buona
educazione quale primo passo per lo sviluppo personale e per la pace ed il progresso
nella regione. In questo quadro l’università di Madaba saprà sicuramente tenere presenti
tre importanti obiettivi. Nello sviluppare i talenti e le nobili predisposizioni delle
successive generazioni di studenti, li preparerà a servire la comunità più ampia ed
elevarne gli standard di vita. Trasmettendo conoscenza ed istillando negli studenti
l’amore per la verità, promuoverà grandemente la loro adesione ai valori e la loro
libertà personale. Da ultimo, questa stessa formazione intellettuale affinerà i loro
talenti critici, disperderà l’ignoranza e il pregiudizio, e li assisterà nello spezzare
gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove. Il risultato di tale processo
è un’università che non è soltanto una tribuna per consolidare l’adesione alla verità
e ai valori di una specifica cultura, ma anche un luogo di comprensione e di dialogo.
Mentre assimilano la loro eredità culturale, i giovani della Giordania e gli altri
studenti della regione saranno condotti ad una più profonda conoscenza delle conquiste
dell’umanità, e saranno arricchiti da altri punti di vista e formati alla comprensione,
alla tolleranza e alla pace. Questo tipo di educazione
“più ampia” è ciò che ci si aspetta dalle istituzioni dell’educazione superiore e
dal loro contesto culturale, sia esso secolare o religioso. In realtà, la fede in
Dio non sopprime la ricerca della verità; al contrario l’incoraggia. San Paolo esortava
i primi cristiani ad aprire le proprie menti a tutto “quello che è vero, quello che
è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che
è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode” (Fil 4,8). Ovviamente la religione,
come la scienza e la tecnologia, come la filosofia ed ogni espressione della nostra
ricerca della verità, possono corrompersi. La religione viene sfigurata quando viene
costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso.
Qui non vediamo soltanto la perversione della religione, ma anche la corruzione della
libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile
risultato non è inevitabile. Senza dubbio, quando promuoviamo l’educazione proclamiamo
la nostra fiducia nel dono della libertà. Il cuore umano può essere indurito da un
ambiente ristretto, da interessi e da passioni. Ma ogni persona è anche chiamata alla
saggezza e all’integrità, alla scelta basilare e più importante di tutte del bene
sul male, della verità sulla disonestà, e può essere sostenuta in tale compito. La
chiamata all’integrità morale viene percepita dalla persona genuinamente religiosa
dato che il Dio della verità, dell’amore e della bellezza non può essere servito in
alcun altro modo. La fede matura in Dio serve grandemente per guidare l’acquisizione
e la giusta applicazione della conoscenza. La scienza e la tecnologia offrono benefici
straordinari alla società ed hanno migliorato grandemente la qualità della vita di
molti esseri umani. Senza dubbio questa è una delle speranze di quanti promuovono
questa Università, il cui motto è Sapientia et Scientia. Allo stesso tempo, la scienza
ha i suoi limiti. Non può dar risposta a tutte le questioni riguardanti l’uomo e la
sua esistenza. In realtà, la persona umana, il suo posto e il suo scopo nell’universo
non può essere contenuto all’interno dei confini della scienza. “La natura intellettuale
della persona umana si completa e deve completarsi per mezzo della sapienza, che attira
dolcemente la mente dell’uomo a cercare ed amare le cose vere e buone” (cfr Gaudium
et spes, 15). L’uso della conoscenza scientifica abbisogna della luce orientatrice
della sapienza etica. Tale sapienza ha ispirato il giuramento di Ippocrate, la Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, la Convenzione di Ginevra ed altri lodevoli
codici internazionali di comportamento. Pertanto, la sapienza religiosa ed etica,
rispondendo alle questioni sul senso e sul valore, giocano un ruolo centrale nella
formazione professionale. Conseguentemente, quelle università dove la ricerca della
verità va di pari passo con la ricerca di quanto è buono e nobile offrono un servizio
indispensabile alla società. Con tali pensieri
in mente, incoraggio in maniera speciale gli studenti cristiani della Giordania e
delle regioni vicine a dedicarsi responsabilmente ad una giusta formazione professionale
e morale. Siete chiamati ad essere costruttori di una società giusta e pacifica composta
di genti di varia estrazione religiosa ed etnica. Tali realtà – desidero sottolinearlo
ancora una volta – devono condurre non alla divisione, ma all’arricchimento reciproco.
La missione e la vocazione dell’università di Madaba è precisamente quella di aiutarvi
a partecipare più pienamente a questo nobile compito. Cari
Amici, desidero rinnovare le mie congratulazioni al Patriarcato Latino di Gerusalemme
ed il mio incoraggiamento a quanti hanno preso a cuore questo progetto, insieme a
quanti sono già impegnati nell’apostolato dell’educazione in questa Nazione. Il Signore
vi benedica e vi sostenga. Prego affinché i vostri sogni diventino presto realtà,
affinché possiate vedere generazioni di uomini e donne qualificati, sia cristiani
che musulmani o di altre religioni, capaci di occupare il loro posto nella società,
dotati di perizia professionale, bene informati nel loro campo ed educati ai valori
della saggezza, dell’onestà, della tolleranza e della pace. Su di voi, sui tutti i
vostri futuri studenti e sul personale di questa Università e sulle loro famiglie,
invoco le abbondanti benedizioni di Dio Onnipotente.