Pakistan: offensiva dell'esercito contro i talebani nella valle di Swat
Si aggrava la situazione in Pakistan. Al via l'offensiva finale dell'esercito di Islamabad
contro i talebani e i miliziani islamici che controllano la valle di Swat, nel nord-ovest
del Paese. Il governo ha inviato altri rinforzi e ha imposto il coprifuoco in tutta
la zona. Il servizio di Marco Guerra:
Eliminare
estremisti e terroristi. L’ordine del governo di Islamabad è categorico e si sta attuando
con un impiego di forze senza precedenti. Tra il distretto di Makaland e la valle
di Swat è stato imposto un coprifuoco per facilitare il dispiegamento delle truppe
governative. Ieri massicci bombardamenti d’artiglieria e aerei hanno martellato per
ore le postazioni dei talebani. Al momento, il bilancio dei combattimenti è di 61
vittime, fra cui 55 miliziani. Coprifuoco, posti di blocco e bombardamenti hanno poi
causato l’interruzione dell’assistenza di Medici Senza Frontiere in tutto il distretto.
Grande è la preoccupazione per la popolazione civile da parte delle agenzie umanitarie
dell’Onu, secondo cui a seguito dell’offensiva circa un milione di persone potrebbero
lasciare le loro case. La mobilitazione è totale come conferma il discorso alla nazione
del primo ministro Gilani, che ha chiesto al Paese di unirsi contro gli estremisti
che minacciano la sovranità del Pakistan. Esortazione che fa seguito alle parole del
presidente Zardari che, nei giorni scorsi a Washington, ha assicurato che le operazioni
dureranno fino a quando nella valle di Swat non sarà ripristinata la "normalità".
Il cambio di strategia è conseguenza anche della violazione degli accordi da parte
dei talebani che, lo scorso febbraio, avevano accettato la fine delle ostilità contro
l’esercito in cambio della possibilità di imporre la sharia nella regione. Ma un’ulteriore
accelerazione è stata imposta dopo l’incontro tra presidente Zardari e alcuni membri
del congresso Usa, in cui si è preso atto che il rafforzamento dei talebani pakistani
è “un problema mondiale”.
Afghanistan Le operazioni
militari in Afghanistan e il pesante bilancio di vittime civili che gli scontri provocano
continuano a dominare il dibattito internazionale. Il tema è stato al centro anche
dei colloqui tra il ministro Frattini e il segretario di Stato americano, Hillary
Clinton. Intanto una commissione d’inchiesta mista statunitense e afgana ha visitato
la zona del sanguinoso raid aereo alleato sulla provincia di Farah, che ha provocato
oltre 140 morti. I risultati dell’indagine saranno resi noti domani. Alcuni funzionari
del Pentagono hanno già ammesso al New York Times la responsabilità americana nella
strage.
Ciad In Ciad proseguono gli aspri combattimenti fra truppe
governative e forze ribelli che ieri sono costati la vita a 146 persone, di cui 125
insorti. Secondo fonti antigovernative nuovi scontri hanno luogo dall'alba nella zona
di am Dam, nella parte orientale del Paese, stessa area già teatro dei combattimenti
di ieri. Il portavoce dei ribelli ha parlato di decine di morti e feriti, nonché di
molti prigionieri e di veicoli militari distrutti, presentando i fatti come se si
trattasse di una vittoria delle forze antigovernative. L’esercito regolare è impegnato
nel contrasto delle truppe ribelli che mirano alla conquista della capitale N’djamena.
Somalia In
Somalia si alza il livello dello scontro tra miliziani degli Shabaab - ritenuti il
braccio armato somalo di Al Qaida - e truppe leali al governo di transizione. Nella
capitale Mogadisco proseguono da ieri violenti combattimenti tra le parti. Pesante
finora il bilancio: oltre 15 le vittime e più di 60 i feriti. Il ricorso ad armi pesanti
e di nuove forze da parte dei miliziani integralisti da l'impressione che gli Shabaab
stiano tentando un grosso passo in avanti per riposizionarsi in zone strategiche della
capitale.
Obama, tagli alla spesa pubblica Il presidente statunitense,
Barack Obama, ha annunciato un taglio alla spesa pubblica da 17 miliardi di dollari.
Il piano di bilancio per il 2010 - che mira al rilancio dell’economia e anche alla
riduzione del deficit – prevede risparmi sul fronte militare ma anche nei settori
della scuola, dei trasporti e dell’agricoltura. Cancellati inoltre diversi programmai
spaziali della Nasa. "Non possiamo sostenere spese come se il nostro deficit fosse
ininfluente e gli sprechi non fossero un problema", ha detto Obama, presentando
la Finanziaria da 3.552 miliardi di dollari.
Nuova Influenza Rallenta
la diffusione del virus della nuova febbre in Messico, dove resta fermo a 42 il numero
dei morti. Ieri la riapertura degli esercizi pubblici e delle scuole. Le autorità
sanitarie del Paese hanno invitato la popolazione a continuare a seguire le precauzioni
visto che “focolai isolati” potrebbero riattivare la malattia. Secondo l’ultimo bollettino
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attualmente si contano 2371 contagiati e
44 morti in 24 Paesi del mondo. Gli ultimi casi confermati riguardano Brasile e Argentina.
Myanmar Arrestato
dopo aver attraversato un lago a nuoto ed essere entrato nella residenza dove è tenuta
in isolamento il leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi. Protagonista di
questa incursione è stato un semplice cittadino statunitense, arrivato in Birmania
sabato scorso con visto turistico. L’uomo, che ha confessato di essersi intrattenuto
nella residenza del premio nobel per due giorni, ora si trova in carcere. In Myanmar
sono circa 2100 i prigionieri politici della giunta militare al potere dal 1962.
Venezuela,
il governo controllerà compagnie petrolifere Approvata ieri dal Parlamento
del Venezuela una legge grazie alla quale il governo prenderà il controllo sulla proprietà
di alcune compagnie petrolifere. La riorganizzazione dei rapporti con le compagnie
fa seguito al calo del prezzo del greggio. La notizia era stata anticipata dal presidente
del Venezuela Hugo Chavez nei giorni scorsi.
Venezuela: sequestrato imprenditore
italiano Un imprenditore italiano di 54 anni è stato sequestrato a Maracaibo.
Dove l’uomo, originario della provincia di Benevento, ha la sua attività economica.
Due uomini armati lo hanno prelevato nello Stato di Zulia, ad ovest di Caracas. Secondo
un quotidiano locale i rapitori si sono fatti passare per operai. E’ l’ottavo sequestro
dall’inizio dell’anno. Lo scorso anno sono stati più di trenta i sequestri messi a
segno.
Morto a Genova don Baget Bozzo È morto questa notte a Genova,
all'età di 84 anni, don Gianni Baget Bozzo. Nato a Savona l'8 marzo 1925, sacerdote
e politico italiano, è stato per due volte europarlamentare. In gioventù, fu attivista
della Democrazia cristiana. Fu sospeso "a divinis" nel 1985 dopo aver preso parte
come candidato per il Partito Socialista alle elezioni per l'Europarlamento: restò
a Strasburgo come deputato per due mandati, fino al 1994, anno della revoca della
sospensione. Sempre nel 1994 ha partecipato alla fondazione del partito Forza Italia
di Silvio Berlusconi. I funerali di Baget Bozzo saranno celebrati dal cardinale arcivescovo
di Genova, Angelo Bagnasco. Le esequie si svolgeranno lunedì prossimo, alle 11.30,
nella parrocchia del Sacro Cuore di San Giacomo di Carignano, nel centro del capoluogo
ligure, a poca distanza da dove Baget Bozzo abitava. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LIII no. 128
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