2009-05-08 15:39:54

Pakistan: offensiva dell'esercito contro i talebani nella valle di Swat


Si aggrava la situazione in Pakistan. Al via l'offensiva finale dell'esercito di Islamabad contro i talebani e i miliziani islamici che controllano la valle di Swat, nel nord-ovest del Paese. Il governo ha inviato altri rinforzi e ha imposto il coprifuoco in tutta la zona. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Eliminare estremisti e terroristi. L’ordine del governo di Islamabad è categorico e si sta attuando con un impiego di forze senza precedenti. Tra il distretto di Makaland e la valle di Swat è stato imposto un coprifuoco per facilitare il dispiegamento delle truppe governative. Ieri massicci bombardamenti d’artiglieria e aerei hanno martellato per ore le postazioni dei talebani. Al momento, il bilancio dei combattimenti è di 61 vittime, fra cui 55 miliziani. Coprifuoco, posti di blocco e bombardamenti hanno poi causato l’interruzione dell’assistenza di Medici Senza Frontiere in tutto il distretto. Grande è la preoccupazione per la popolazione civile da parte delle agenzie umanitarie dell’Onu, secondo cui a seguito dell’offensiva circa un milione di persone potrebbero lasciare le loro case. La mobilitazione è totale come conferma il discorso alla nazione del primo ministro Gilani, che ha chiesto al Paese di unirsi contro gli estremisti che minacciano la sovranità del Pakistan. Esortazione che fa seguito alle parole del presidente Zardari che, nei giorni scorsi a Washington, ha assicurato che le operazioni dureranno fino a quando nella valle di Swat non sarà ripristinata la "normalità". Il cambio di strategia è conseguenza anche della violazione degli accordi da parte dei talebani che, lo scorso febbraio, avevano accettato la fine delle ostilità contro l’esercito in cambio della possibilità di imporre la sharia nella regione. Ma un’ulteriore accelerazione è stata imposta dopo l’incontro tra presidente Zardari e alcuni membri del congresso Usa, in cui si è preso atto che il rafforzamento dei talebani pakistani è “un problema mondiale”.

 
Afghanistan
Le operazioni militari in Afghanistan e il pesante bilancio di vittime civili che gli scontri provocano continuano a dominare il dibattito internazionale. Il tema è stato al centro anche dei colloqui tra il ministro Frattini e il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. Intanto una commissione d’inchiesta mista statunitense e afgana ha visitato la zona del sanguinoso raid aereo alleato sulla provincia di Farah, che ha provocato oltre 140 morti. I risultati dell’indagine saranno resi noti domani. Alcuni funzionari del Pentagono hanno già ammesso al New York Times la responsabilità americana nella strage.

Ciad
In Ciad proseguono gli aspri combattimenti fra truppe governative e forze ribelli che ieri sono costati la vita a 146 persone, di cui 125 insorti. Secondo fonti antigovernative nuovi scontri hanno luogo dall'alba nella zona di am Dam, nella parte orientale del Paese, stessa area già teatro dei combattimenti di ieri. Il portavoce dei ribelli ha parlato di decine di morti e feriti, nonché di molti prigionieri e di veicoli militari distrutti, presentando i fatti come se si trattasse di una vittoria delle forze antigovernative. L’esercito regolare è impegnato nel contrasto delle truppe ribelli che mirano alla conquista della capitale N’djamena.

Somalia
In Somalia si alza il livello dello scontro tra miliziani degli Shabaab - ritenuti il braccio armato somalo di Al Qaida - e truppe leali al governo di transizione. Nella capitale Mogadisco proseguono da ieri violenti combattimenti tra le parti. Pesante finora il bilancio: oltre 15 le vittime e più di 60 i feriti. Il ricorso ad armi pesanti e di nuove forze da parte dei miliziani integralisti da l'impressione che gli Shabaab stiano tentando un grosso passo in avanti per riposizionarsi in zone strategiche della capitale.

Obama, tagli alla spesa pubblica
Il presidente statunitense, Barack Obama, ha annunciato un taglio alla spesa pubblica da 17 miliardi di dollari. Il piano di bilancio per il 2010 - che mira al rilancio dell’economia e anche alla riduzione del deficit – prevede risparmi sul fronte militare ma anche nei settori della scuola, dei trasporti e dell’agricoltura. Cancellati inoltre diversi programmai spaziali della Nasa. "Non possiamo sostenere spese come se il nostro deficit fosse ininfluente e gli sprechi non fossero un problema", ha detto Obama, presentando la Finanziaria da 3.552 miliardi di dollari.

Nuova Influenza
Rallenta la diffusione del virus della nuova febbre in Messico, dove resta fermo a 42 il numero dei morti. Ieri la riapertura degli esercizi pubblici e delle scuole. Le autorità sanitarie del Paese hanno invitato la popolazione a continuare a seguire le precauzioni visto che “focolai isolati” potrebbero riattivare la malattia. Secondo l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attualmente si contano 2371 contagiati e 44 morti in 24 Paesi del mondo. Gli ultimi casi confermati riguardano Brasile e Argentina.

Myanmar
Arrestato dopo aver attraversato un lago a nuoto ed essere entrato nella residenza dove è tenuta in isolamento il leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi. Protagonista di questa incursione è stato un semplice cittadino statunitense, arrivato in Birmania sabato scorso con visto turistico. L’uomo, che ha confessato di essersi intrattenuto nella residenza del premio nobel per due giorni, ora si trova in carcere. In Myanmar sono circa 2100 i prigionieri politici della giunta militare al potere dal 1962.

Venezuela, il governo controllerà compagnie petrolifere
Approvata ieri dal Parlamento del Venezuela una legge grazie alla quale il governo prenderà il controllo sulla proprietà di alcune compagnie petrolifere. La riorganizzazione dei rapporti con le compagnie fa seguito al calo del prezzo del greggio. La notizia era stata anticipata dal presidente del Venezuela Hugo Chavez nei giorni scorsi.

Venezuela: sequestrato imprenditore italiano
Un imprenditore italiano di 54 anni è stato sequestrato a Maracaibo. Dove l’uomo, originario della provincia di Benevento, ha la sua attività economica. Due uomini armati lo hanno prelevato nello Stato di Zulia, ad ovest di Caracas. Secondo un quotidiano locale i rapitori si sono fatti passare per operai. E’ l’ottavo sequestro dall’inizio dell’anno. Lo scorso anno sono stati più di trenta i sequestri messi a segno.

Morto a Genova don Baget Bozzo
È morto questa notte a Genova, all'età di 84 anni, don Gianni Baget Bozzo. Nato a Savona l'8 marzo 1925, sacerdote e politico italiano, è stato per due volte europarlamentare. In gioventù, fu attivista della Democrazia cristiana. Fu sospeso "a divinis" nel 1985 dopo aver preso parte come candidato per il Partito Socialista alle elezioni per l'Europarlamento: restò a Strasburgo come deputato per due mandati, fino al 1994, anno della revoca della sospensione. Sempre nel 1994 ha partecipato alla fondazione del partito Forza Italia di Silvio Berlusconi. I funerali di Baget Bozzo saranno celebrati dal cardinale arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco. Le esequie si svolgeranno lunedì prossimo, alle 11.30, nella parrocchia del Sacro Cuore di San Giacomo di Carignano, nel centro del capoluogo ligure, a poca distanza da dove Baget Bozzo abitava. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 128

 
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