2009-05-08 15:45:35

Il colloquio del Papa con i giornalisti durante il volo per Amman. Intervista con padre Lombardi


I cristiani della Terra Santa e del Medio Oriente devono rimanere nelle loro terre. E’ stata questa una delle affermazioni rese dal Papa durante la consueta conferenza stampa che si è svolta a bordo dell’aereo papale. Benedetto XVI ha risposto durante il volo ad alcune domande dei giornalisti presenti a bordo, spiegando quali siano i sentimenti spirituali e pastorali che lo accompagneranno durante questo suo pellegrinaggio. Lo riferisce il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, contattato subito dopo l’atterraggio del volo ad Amman da Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

 
R. - Il Papa ha risposto ad alcune domande che riguardano naturalmente i temi principali che sono d’attualità in questo viaggio. Il primo è quello del servizio della pace. L’interrogativo era come pensa concretamente il Papa di poter servire la pace in questo viaggio. Ed egli ha detto che ci sono tre vie per servirla, in particolare la preghiera, che vedrà anche tutto il popolo cristiano unito a lui nel domandare a Dio il dono della pace. C’è poi la grande via della formazione delle coscienze, sui veri valori e sul valore della convivenza pacifica, nel rispetto reciproco tra le persone e i popoli. E poi, molto significativo, anche il tema della ragione, ovvero l’appello a tutti ad essere ragionevoli e a seguire i dettami che una sana ragione indica a tutti gli uomini per vivere nel rispetto reciproco e nella pace. E questo mi sembra un tema piuttosto importante di questo Pontificato e che probabilmente il Papa affronterà in questi giorni.

 
D. - Si è parlato anche della condizione dei cristiani di Terra Santa?

 
R. - Sì, il Santo Padre ha detto che, naturalmente, ci sono molte iniziative per sostenerli. In particolare, ha fatto riferimento a tutta l'attività scolastica ed all'attività sanitaria: gli ospedali, le case nelle quali si presta assistenza alle persone in difficoltà, agli emarginati e ai malati. E quindi il Santo Padre ha parlato della vitalità della Chiesa, che si sente unita a questi cristiani, ed anche dello scopo di questo viaggio, che pure ha - tra le sue principali finalità - quella di manifestare la vicinanza del pastore universale, e di tutta la Chiesa con lui, a queste comunità cristiane, affinchè possano essere ancora piene di speranza per il futuro.

 
D. - Ci sono stati altri temi che sono emersi dalle domande dei giornalisti?

 
R. - Gli altri temi principali erano quelli che riguardavano il dialogo, sia con l'ebraismo, sia con l'islam, ed anche gli elementi comuni delle tre religioni che fanno capo ad Abramo. Il Santo Padre ha ricordato che egli stesso è stato tra i membri fondatori di una istituzione dedicata proprio al dialogo fra le tre grandi religioni che si appellano ad Abramo: una fondazione culturale che ha fatto anche delle pubblicazioni di testi importanti per le diverse religioni, e che ha preso iniziative concrete per facilitare il dialogo. Si tratta, dunque, di trovare un linguaggio comune, dei punti di riferimento comuni: anche il valore dell'amore di Dio e del prossimo sono certamente punti assolutamente focali di questo dialogo, che deve vedere le tre religioni collaborare insieme anche per la pace nel mondo.

 
D. - Un'impressione a caldo sul benvenuto che il re di Giordania ha riservato al Papa...

 
R. - Il discorso del re di Giordania è stato un discorso molto notevole: spontaneo, caloroso, cordiale. Si vede - come ha detto anche il Papa nel suo discorso - che qui c'è una tradizione consolidata di dialogo e si cerca veramente di condurre uno sviluppo della cultura islamica verso valori comuni, condivisi, anche con altri popoli, altre culture. Il re ha fatto riferimento a quelle stesse grandi iniziative alle quali anche il Papa si riferisce - cioè il messaggio interreligioso di Amman - che hanno dato luogo, anche recentemente, ad alcuni tra i momenti più promettenti del dialogo fra islam e cristianesimo, compreso il Forum che si è svolto a Roma recentemente, i cui partecipanti sono stati ricevuti dal Papa e che si è concluso con una dichiarazione comune piuttosto significativa. Quindi, direi che ci troviamo in un contesto in cui il dialogo tra cristianesimo ed islam mostra di poter fare dei passi avanti, di poter essere veramente fruttuoso.







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