2009-05-07 16:01:28

Convegno promosso dal Vicariato di Roma sul tema "Educare alla speranza oggi"


Aprirà i battenti oggi pomeriggio, presso la sala della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense, alla presenza del cardinale vicario Agostino Vallini, la cerimonia inaugurale del convegno: "Educare alla speranza oggi. Sfide educative e itinerari pedagogici per uno sviluppo integrale della persona". L’iniziativa è promossa dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma in collaborazione con il Coordinamento Regionale delle Università del Lazio e la Conferenza dei Rettori delle Università Pontificie Romane. Davide Dionisi ha chiesto a mons. Lorenzo Leuzzi, direttore dell’ufficio per la Pastorale Universitaria, il perché della scelta di un tema come quello dell’educazione alla speranza.RealAudioMP3

R. – I docenti hanno dovuto tradurre il tema generale, le grandi linee pedagogiche che saranno affrontate sia sul versante storico ma anche sul versante antropologico e pedagogico, applicandolo però alle realtà concrete, ai vissuti concreti delle nuove generazioni e soprattutto richiamando poi i soggetti impegnati nell’impresa educativa. Per cui non soltanto gli insegnanti, non soltanto gli operatori impegnati nell’educazione, ma anche coloro che concretamente vivono la quotidianità, a cominciare dalle famiglie e da quelle associazioni che aiutano la realtà, non solo ecclesiale, ma anche sociale, culturale. L'obiettivo è che il percorso educativo possa sempre di più coinvolgere un maggior numero possibile di soggetti. Credo che questa attenzione alle fasce di età costituisca a mio parere un aspetto molto importante, che potrà far suscitare delle proposte concrete proprio nella prospettiva di quali possano essere o debbano essere i percorsi educativi per un obiettivo di fondo, cioè aiutare i giovani a progettare la vita.(Montaggio a cura di Maria Brigini)
 
Tra i relatori che si alterneranno nel corso della tre giorni di studio, la professoressa Marina D’Amato, dell’Università degli Studi Roma Tre, che proprio domani parlerà del rapporto tra educazione e media. Davide Dionisi le ha chiesto di spiegare quale tipo di influenza esercitano oggi i mezzi di informazione sull’educazione.RealAudioMP3

R. – Esiste comunque una convivenza forzata, nel senso che i genitori, gli educatori e gli adulti di oggi devono fare i conti con una generazione che per immersione è nata nella cultura analogica e digitale. Le sfide e la speranza cercano anche con questo tema di definire quello che io chiamo la costituzione delle responsabilità. Credo che il problema esista, quando si delega la televisione o il computer ad essere assistenti educativi e quando invece non ci si assume la responsabilità come genitori. Vivono per immersione fin dalle prime fasi della vita in questa cultura. Non possiamo rinnegarla, possiamo contribuire però dai primissimi momenti dell’esistenza dei bambini a predisporre uno spirito critico, in questo senso capace di scegliere.
 
D. – Oggi nelle scuole si insegna per lo più in modo tradizionale attraverso la classica lezione frontale. Si tratta di un approccio che viene affiancato sempre più dai nuovi mezzi di comunicazione, anche se però non mancano resistenze...
 
R. – Le resistenze sono fortissime da parte di tutti gli insegnanti, gli educatori che hanno poca dimestichezza con queste nuove potenzialità. Le chiamo così e non le chiamo problemi, perchè è evidente che poter fruire di un sapere infinito, come ormai la rete ci predispone a fare, è una grande offerta che possiamo offrire ai bambini, ai ragazzi fin dalle prime fasi della loro esistenza. Saperli in qualche modo istruire, nel senso di elaborare insieme a loro una curiosità che vada alla ricerca di argomenti sempre più coinvolgenti ed interessanti, e che non diventino invece formule di perversione come spesso leggiamo sui giornali. Questo è il compito dei nuovi insegnanti.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







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